QUINTO CAPPELLI
Cronaca

Protesta a Faenza: il Comitato per la ricostruzione post sisma e alluvione chiede interventi immediati

Il Comitato di Rocca San Casciano sollecita il governo a emanare un decreto per la ricostruzione dopo il sisma e l'alluvione del 2023.

Orgoglio appenninico: "Difendiamo i territori, i politici passino ai fatti"

Il Comitato di Rocca San Casciano sollecita il governo a emanare un decreto per la ricostruzione dopo il sisma e l'alluvione del 2023.

Un numeroso gruppo del ‘Comitato per la ricostruzione post sisma e alluvione di Rocca San Casciano’ ha partecipato alla recente manifestazione degli alluvionati e terremotati, svoltasi in corteo per le vie di Faenza, riaccendendo la protesta a suon di slogan riassumibili in: "La Romagna non si abbandonata, l’Appennino non si abbandona".

Al termine del corteo faentino ha preso la parola anche il presidente del Comitato rocchigiano, il giovane Lorenzo Frassineti: "Davanti ai tanti alluvionati della Romagna, ho ricordato che in aggiunta ai gravi danni provocati dall’alluvione del maggio 2023, il 18 settembre dello stesso anno un sisma di magnitudo 4.9 della scala Richter ha colpito duramente il territorio dell’Appennino tosco-romagnolo. I danni maggiori si sono registrati nei comuni di Tredozio e Rocca San Casciano, dove in totale circa 200 persone sono state sfollate dalle loro case rese inagibili dal terremoto".

Fra gli sfollati di Tredozio, per esempio, vi sono anche 23 anziani della casa di riposo, trasferiti provvisoriamente a Faenza, mentre altri 18 sono rimasti in una parte ancora agibile della struttura tredoziese, con grandi difficoltà economiche e organizzative per le famiglie e la Fondazione che gestisce la struttura. Fra gli sfollati di Rocca San Casciano c’è anche Lorenzo Frassineti (trasferitosi con la famiglia provvisoriamente a Portico di Romagna), che ha aggiunto: "Noi del Comitato per la ricostruzione post sisma e alluvione di Rocca San Casciano oggi siamo qui per sostenere le cause degli alluvionati di tutta la Romagna. Siamo qui per chiedere alle istituzioni di tornare a prendersi cura del territorio, in modo particolare quello appenninico, che soffre di un abbandono sempre più evidente. E siamo qui per chiedere al governo di emanare immediatamente un decreto per la ricostruzione delle case gravemente danneggiate dal sisma del 18 settembre 2023. Da oltre un anno le nostre vite stanno scorrendo senza prospettive chiare per il futuro. Non possiamo più stare ad aspettare. Chiediamo al governo, alla Regione e agli enti locali di passare ai fatti concreti".