QUINTO CAPPELLI
Cronaca

Predappio ricorda il Duce. Saluti romani nella cripta. In strada solo il silenzio

In seicento per la prima celebrazione dopo il "liberi tutti" della Cassazione. Davanti alla tomba gridata l’invocazione a Mussolini. Nostalgici da tutta Italia.

Predappio ricorda il Duce. Saluti romani nella cripta. In strada solo il silenzio

In seicento per la prima celebrazione dopo il "liberi tutti" della Cassazione. Davanti alla tomba gridata l’invocazione a Mussolini. Nostalgici da tutta Italia.

PREDAPPIO (Forlì-Cesena)

Il 102° anniversario della marcia su Roma, avvenuta il 28 ottobre 1922, è stato celebrato ieri a Predappio da 600 persone con un corteo, conclusosi davanti al cimitero intorno alle 11 con un minuto di silenzio, mentre all’interno della cripta Mussolini, in forma privata, il triplice rito del ‘presente’ ovvero l’invocazione al duce, è stato più volte ripetuto (anzi, gridato) e sarebbero seguiti i saluti romani col braccio teso, come hanno riferito diversi testimoni all’uscita.

L’attenzione al tema dei saluti romani è cresciuta molto nell’ultimo periodo a seguito delle recenti sentenze, molto discusse anche al livello popolare. Ad accendere il dibattito era stato qualche settimana fa l’avvocato forlivese Francesco Minutillo, autore di un libro sull’argomento e difensore di Mirco Santarelli, per anni organizzatore dei cortei mussoliniani a Predappio, recentemente assolto (insieme ad altri 11 imputati) dal tribunale di Ravenna, per la celebrazione del centenario della marcia su Roma nell’ottobre 2022. Una sentenza assolutoria simile era arrivata anche dal tribunale di Forlì, ma tutto era nato a gennaio, quando la Cassazione aveva scritto che il saluto romano "è reato solo se ci sono pericoli per l’ordine pubblico o se si configura la ricostituzione del partito fascista". Una sorta di liberi tutti.

Sulla base di questi presupposti, l’avvocato Minutillo aveva chiesto al prefetto e al questore di Forlì-Cesena "di tutelare il diritto al saluto romano" senza che vi siano denunce.

Il questore, Claudio Mastromattei, aveva rigettato la richiesta, specificando che "sarà la procura a valutare". Ad ogni modo esternamente ieri non si sono visti i saluti romani, anche se erano sulla bocca di tutti "perché esprimono la cultura di Roma fin dai tempi di Cesare".

Partito alle 10.30 da piazza Sant’Antonio con oltre 400 partecipanti, il corteo è arrivato alle 11 nel piazzale del cimitero di San Cassiano. Qui si sono aggiunte 200 persone, accolte da tre donne: Angela Di Marcello, organizzatrice, e le pronipoti del duce, Orsola e Vittoria Mussolini. Ringraziando i partecipanti e gli organizzatori (Arditi, Continuità Ideale e Angela Di Marcello), Orsola ha citato per la prima volta il filosofo polacco-tedesco Ferdinando Lasalle, "ispiratore dello stato sociale o stato-comunità fondato da Benito Mussolini".

Lette le preghiere dell’Ausiliaria e del Legionario, la manifestazione poi si è sciolta e le persone si sono messe in fila per entrare nella cripta a piccoli gruppi. Terminato il tutto, molti partecipanti si sono riversati nei negozi di souvenir del fascismo e nei ristoranti locali. Fra le varie curiosità, due degne di nota: da Frosinone è arrivato un gruppo di appartenenti alla Destra Sociale, movimento politico guidato dal presidente e prete ortodosso, padre Sergio Arduini, e dal vice Paolo Maccari; un altro folto gruppo di spagnoli rappresentava la Falange Spagnola.

Oggi si svolgeranno a Predappio manifestazioni dell’Anpi e dell’amministrazione comunale per ricordare la Liberazione dal nazifascismo la città natale di Benito Mussolini.