REDAZIONE FORLÌ

Predappio, in 500 per Mussolini. Torna il corteo, pochi i saluti romani: "Prendere una denuncia costa caro"

I partecipanti erano più che a luglio ma appena un quinto rispetto al centenario della marcia su Roma. Orsola, pronipote del duce, alla cerimonia: "Vedervi riempirebbe gli occhi e il cuore del bisnonno".

Predappio, in 500 per Mussolini. Torna il corteo, pochi i saluti romani: "Prendere una denuncia costa caro"

"Vedervi ancora qui riempie gli occhi e il cuore: sono convinta che anche per il bisnonno è così. Ha sempre amato il suo popolo e la sua creazione politica". Il bisnonno è Benito Mussolini, ricordato così ieri dalla pronipote Orsola Mussolini, nel piazzale del cimitero di San Cassiano a Predappio, al termine del corteo di 500 nostalgici giunti da tutta Italia (l’anno scorso per il centenario erano 2.500) per ricordare il 101esimo anniversario della marcia su Roma. Allo stesso tempo, come era prevedibile, i partecipanti erano più che a luglio, quando per la prima volta nella storia non si tenne il corteo (poche decine i presenti). Altre 300 persone hanno visitato il cimitero sabato.

Il corteo è partito da piazza Sant’Antonio alle 10.30 in punto con labari, gagliardetti e una grande bandiera italiana orizzontale sorretta da una decina di portatori, insieme alle bandiere di una delegazione della Falange Spagnola. Sorvegliati dai volontari del servizio d’ordine di ‘Continuità ideale’ di Padova, dalla responsabile della manifestazione Angela Di Marcello e dalle forze dell’ordine a distanza, dopo circa mezz’ora i partecipanti sono arrivati davanti ai cancelli del cimitero. Qui si sono uniti altri in attesa, giunti anche con due pullman. È seguito il saluto di Orsola Mussolini, citando anche la famosa intervista del Duce del 20 marzo 1945, nella quale Mussolini sosteneva di "non aver creato il fascismo, ma di averlo tratto dall’inconscio degli italiani". Lui stesso diceva che "i fascisti che rimarranno fedeli ai principi dovranno essere dei cittadini esemplari. Pur partecipando alla vita politica, non dovranno intromettersi nei dissidi e negli intrighi. I fascisti dovranno agire per sentimento, non per risentimento. Dal loro contegno dipenderà una più sollecita revisione storica del fascismo, perché adesso è notte, ma poi verrà il giorno". Orsola ha ringraziato i vari organizzatori, fra cui Angela Di Marcello e gli Arditi, ricordando pubblicamente anche Mirco Santarelli, per molti anni responsabile della manifestazione: "Ha reso più bello e sereno l’attuale corteo". La sorella Vittoria ha letto la preghiera degli Arditi e il giovanissimo figlio di lei, Sergio Vittorio Ceccherini, quella dei legionari. È seguito il triplo ‘presente’ al Duce portando la mano al cuore, anche se qualcuno non ha resistito ad allungare il braccio per il saluto romano.

Il tema è stato dibattuto tra gli stessi manifestanti: "Non ho mai avuto una denuncia – ha detto un uomo agli altri ‘camerati’ in corteo – e mi è capitata di recente. Ho solo fatto un saluto romano, non ho ammazzato nessuno... Invece dovrò venire da Milano a Forlì per il processo. Rischio di pagare 7mila euro". Diverse le interpretazioni: "Stanno più attenti adesso perché c’è la destra al governo". "No, non è vero. E lo dico per esperienza personale". Nel corteo c’era anche uno striscione con lo slogan ‘Adesso arrestateci tutti’, firmato ‘Gruppo Littorio Predappio’. Dopo la cerimonia al cimitero, una coppia ne ha approfittato per chiedere a un agente della Questura, in borghese, i motivi del divieto e i rischi legati a una sua trasgressione.

Camminando sui marciapiedi della strada provinciale del Rabbi, anche una troupe dell’emittente britannica Channel 4 ha seguito la manifestazione: "Non eravamo mai stati qui. Non entreremo però nel cimitero", spiega uno, prima di precisare che non può rispondere ad altre domande. Nell’attigua pieve di San Cassiano alle 11.30 è stata celebrata la messa domenicale, durante la quale sono stati ricordati i defunti Rachele e Benito, alla presenza delle sorelle Edda e Silvia Negri Mussolini, figlie dell’ultimogenita Anna Maria.

Quinto Cappelli

Marco Bilancioni