Predappio, anteprima del Giubileo nella chiesa di Sant’Agostino

L’incontro delle 20.30, dal titolo ’Pellegrini della Speranza’, alternerà musica e brani letti dallo psichiatra Moressa. .

Predappio, anteprima del Giubileo nella chiesa di Sant’Agostino

chiesa di Sant’Agostino

Il vicariato delle parrocchie della valle del Rabbi, presieduto da don Franco Appi, ha organizzato un incontro dal titolo ‘Pellegrini della speranza’ per oggi in preparazione al Giubileo del 2025. L’iniziativa, patrocinata dal comune di Predappio, si svolgerà ad ingresso libero nella chiesa medievale di Sant’Agostino, con inizio alle 20.30.

La serata, preparata da un gruppo di animatori del consiglio pastorale, guidato da don Massimo Bonetti, parroco di Predappio, di Fiumana e di altre parrocchie del territorio, sarà condotta dal medico psichiatra e psicoanalista di Forlì Pierluigi Moressa, definito dal gruppo di preparazione "molto bravo ed empatico", che leggerà e commenterà ‘Il portico del mistero della seconda virtù’ dello scrittore francese Charles Péguy. L’incontro prevede intermezzi musicali eseguiti dal Coro ‘Compagnia del libero canto e delle libere arti’ e del Coro Città di Forlì’, diretti dal maestro Roberto Schirinzi e accompagnati al pianoforte da Paola Toili.

Anticipa Miria Gasperi, portavoce del gruppo preparatorio: "Il coro e i musicisti sono di alto livello e professionalità. Verranno suonati al pianoforte i seguenti due brani: Bach dalla Suite Francese Bwv 816 ‘Sarabanda’, Chopin dai ‘Preludi opera 28 Preludio numero 15 in re bemolle maggiore, detto ‘La goccia d’acqua’, in aggiunta al ricco programma musicale".

Perché il tema ‘Pellegrini della speranza’? Risponde Miria Gasperi: "La speranza è il tema delle letture di Pierluigi Moressa, perché è una specie di anteprima del Giubileo voluto da papa Francesco per il 2025 sullo stesso argomento".

La manifestazione coinvolge tutte le parrocchie della valle del Rabbi da Grisignano a Premilcuore. La medievale chiesa di Sant’Agostino in Rocca d’Elmici, in stile romanico e ad una navata, conserva varie opere d’arte. L’abside è semicircolare e conserva, sebbene ampiamente rovinati dal tempo, alcuni affreschi, tra cui quella che viene definita ‘Danza degli scheletri’ o ‘Trionfo della morte’, risalente al XVI secolo. All’interno vi è anche un altare dedicato alla Madonna del Fuoco, patrona di Forlì. Sembra che la devozione della Madonna del Fuoco sia giunta a Sant’Agostino attraverso la famiglia forlivese degli Albicini, signori della vicina villa Pandolfa.

Quinto Cappelli