
Portico, donati due antichi documenti
Vittorio Ascolese, pensionato come vigile urbano a Milano, ma originario di Bocconi, paese al quale è molto legato e dove non rinuncia a tornare ogni volta che può, ha regalato al Comune di Portico e San Benedetto due documenti originali che riguardano la storia del comune dell’alta valle del Montone e che vanno ad arricchire l’archivio storico locale con nuove informazioni e curiosità che, in qualche modo, parlano anche della nostra contemporaneità, o quantomeno delle sue radici.
Il primo dei documenti donati riporta una decisione del granduca di Toscana Pietro Leopoldo, in data 8 settembre 1777, rilasciato a Firenze, cui allora apparteneva la Romagna Toscana e quindi anche Portico. Più nello specifico, il documento tratta la materia penale dei "debitori civili che non debbono andare in carcere per non essere confusi con i malfattori". Il granduca, insomma, stabilisce che per tornare a essere uomini liberi, è sufficiente che venga pagata una data somma in denaro, senza la necessità di passare attraverso la detenzione. Pietro Leopoldo II d’Asburgo-Lorena è stato granduca di Toscana con il nome di Pietro Leopoldo I di Toscana dal 1765 al 1790 e imperatore del Sacro Romano Impero, Arciduca d’Austria e re d’Ungheria e Boemia dal 1790 al 1792. Pietro Leopoldo, succeduto al fratello Giuseppe II, fu un moderato proponente dell’assolutismo illuminato e propugnatore del ‘Codice leopoldino’, codice di leggi che portò il Granducato di Toscana a essere il primo Stato nella storia ad abolire formalmente la pena di morte.
Anche il documento donato dal collezionista Ascolese al suo comune d’origine risente chiaramente di questo spirito riformista nei confronti dei carcerati, anticipando la legislazione americana per la quale certe pene considerate minori si possono estinguere con una multa in denaro, evitando in questo modo il carcere.
Il secondo documento recentemente entrato in possesso del Comune di Portico è emesso a Firenze il 28 settembre 1850 da "Leopoldo Secondo, per la grazia di Dio, principe imperiale d’Austria, principe reale d’Ungheria e di Boemia, arciduca d’Austria e Granduca di Toscana" e tratta anche in questo caso una materia penale ovvero "i condannati alla pena dei lavori pubblici". Leopoldo II è il granduca di Toscana che visitò più volte la Romagna Toscana, facendo base a Rocca San Casciano, che allora ne era il capoluogo, e fra le tante opere a suo carico, ci fu anche l’apertura della "strada regia carrozzabile" del Muraglione nel 1836, come ancora oggi si legge "a futura memoria" in una lapide posta in alto "sulla muraglia dell’alpestre passo".
Commenta il sindaco di Portico e San Benedetto, Maurizio Monti: "Ringrazio il concittadino Vittorio Ascolese dell’importante dono tratto dalla sua collezione e fatto al Comune. I due documenti, incorniciati e ben visibili, saranno esposti in Comune probabilmente vicino ad un bel busto di Giuseppe Mazzini, altro grande campione dei diritti umani e civili".