SOFIA NARDI
Cronaca

I Portici a Forlì, un quartiere in attesa: non parte il rilancio della galleria e di sera rimane il rebus sicurezza

Gli imprenditori cinesi che hanno acquisito l’area commerciale (Coop esclusa) sono in stand by: “Nei prossimi mesi capiremo come muoverci”: nei piani l’idea di un ristorante e alcuni ambulatori

Il lungo porticato sulla porzione del quartiere, a questo limitrofo, che si affaccia su strada e piazzale interni (fotoservizio Salieri)

Il lungo porticato sulla porzione del quartiere, a questo limitrofo, che si affaccia su strada e piazzale interni (fotoservizio Salieri)

Forlì, 6 ottobre 2024 – Dal di fuori può sembrare ancora un centro commerciale: nei parcheggi ci sono alcune auto, qualcuno entra e qualcuno esce. Ma è solo apparenza: i Portici sono chiusi com’è ben noto da tempo e chi continua a frequentarli lo fa in virtù della Coop, di un negozio di abbigliamento, di una profumeria e poco altro. Quasi la totalità delle vetrine dell’area commerciale sono vuote da anni e tutta l’area est è chiusa. Letteralmente. Nel senso che, dopo la resa dell’ultimo esercizio (una lavanderia a gettoni) è stata abbassata una saracinesca che interdice l’accesso a tutta la porzione.

L’area commerciale, inaugurata in pompa magna nel 2004, nonostante gli inizi promettenti (si trova a poca distanza sia dal centro che dalla stazione, dispone di un parcheggio capiente e, allora, rappresentava un unicum in città), ben presto dimostrò di non riuscire a decollare. Ancora prima dell’inaugurazione del centro commerciale Puntadiferro, avvenuta sette anni dopo, nel 2011, i Portici cominciarono il loro declino. Non era scattata l’alchimia con la sensibilità forlivese o, forse, la scelta dei marchi non fu indovinata; si pose come problema anche quello degli spazi, che sarebbero divenuti insufficienti per certi megozi: fatto sta che le vetrine iniziarono a spegnersi una ad una, fino all’ultima.

Negli anni sono stati diversi i segnali di ripresa e c’è chi ha cominciato a investire: ai margini della stecca attualmente chiusa si sono insediati alcuni studi professionali e commerciali e la maggior parte degli appartamenti che affacciano sulla ciminiera dell’ex Mangelli sono abitati. Contestualmente è stato riqualificato il giardinetto che, nei pomeriggi di bel tempo, è frequentato dalle famiglie.

Eppure la rotta dei Portici fatica a invertirsi davvero e tutta la zona resta ancora soggetta a episodi di degrado e microcriminalità: un luogo dove, secondo molti, non si è sereni a uscire da soli la sera, nonostante la situazione sia comunque migliorata dopo azioni specifiche negli ultimi tempi.

All’inizio del 2024, poi, la notizia che sembrava poter costituire la svolta: i Portici – ad eccezione dell’area occupata dalla Coop – sono stati acquistati da due soci cinesi impegnati in attività economiche in Romagna. Uno di loro, il 35enne Ni Hao Mai (Nicolas il nome con cui si fa chiamare) gestisce già il megastore Abc Mercatone di via Vespucci e ha avanzato l’idea di aprire “un ristorante e alcuni ambulatori”. A distanza di molti mesi dall’annuncio, però, nulla si è mosso. “L’idea c’è ancora – ha confermato Ni Hao Mai –, ma le cose stanno andando a rilento. Nei prossimi mesi capiremo meglio come muoverci”.

L’idea dei due imprenditori di realizzare degli ambulatori è forse contestuale alla vocazione sanitaria della zona: non solo in via Colombo si trovano diversi servizi Ausl, ma da marzo nell’area è attivo il cantiere per la realizzazione della Casa della Comunità: 3.000 metri quadri che includeranno Cup, anagrafe sanitaria, servizi amministrativi, punto prelievi, punto unico di accesso socio-sanitario, farmacia, home care e dispositivi medici. Saranno inoltre presenti i servizi sociali, il servizio di psicologia di comunità, l’assistenza domiciliare, gli studi per i medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e per gli infermieri di comunità e famiglia e altro ancora.

“Sono stati eseguiti gli scavi e realizzate le opere di drenaggio – fanno sapere dalla direzione sanitaria di distretto – ed è attualmente in corso la realizzazione della platea di fondazione che verrà completata entro ottobre. Il cronoprogramma dei lavori, ora rispettato, prevede l’ultimazione il 31 dicembre del 2025 e poi l’attivazione del servizio entro giugno 2026”. Saranno proprio queste date a segnare la nuova vita dei Portici?