Lo storico Piero Farolfi di Portico, appassionato di ricerche sulla Romagna Toscana che da tanti anni vive a Firenze, ha ottenuto una ‘segnalazione d’onore’ alla XLI edizione del ‘Premio Firenze Letteratura e Arti Visive’, nella sezione saggistica edita, con il libro ‘Ponti di pietra’ dal sottotitolo ‘Storie perse e ritrovate nell’antica provincia minore della Romagna Fiorentina’.
Ecco la motivazione del premio: "L’attento e approfondito studio di catalogazione di importanti opere nella ‘Romagna fiorentina’ è frutto di una evidente confidenza con ricerche d’archivio ed è specialmente apprezzabile anche perché tratta, con felice competenza, un argomento poco studiato che peraltro interessa la fiorentinità. Brillante in particolare, il capitolo ‘Immagini di ieri e di oggi’, con puntuali didascalie ed annotazioni preziose".
La cerimonia di premiazione si è svolta nel Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio di Firenze, trasmessa in diretta streaming sulla pagina facebook del Centro Culturale (www.facebook.com/premiofirenze).
Nel libro ‘Ponti di pietra’, Piero Farolfi affronta la questione storica della costruzione di molti ponti in pietra nei paesi della Romagna Toscana ritenuti medievali o addirittura romani (fra cui il ponte della Maestà di Portico, quello della Brusìa di Bocconi e altri a Castrocaro, Dovadola, Rocca San Casciano, Tredozio, Midigliana, Premilcuore, Santa Sofia e San Piero in Bagno), mentre invece risalgono, in base a documenti dell’Archivio di Stato di Firenze, ai secoli XVII e XVIII. È il caso del ponte della Maestà di Portico, costruito in pietra nel 1696. Molti di questi ponti in legno fin dal medioevo, sarebbero stati ricostruiti in pietra nel XVII secolo. Costruiti da chi? Molti di questi, veri e proprio monumenti, sarebbero stato innalzati verso il cielo dalla ditta dei ’mastri muratori’ Brenti di Portico, una famiglia di muratori arrivata in Romagna dalla zona veneta del Brenta alla fine del XVI secolo, tanto che una delle prime loro opere fu la costruzione del ponte di Schiavonia a Forlì.
Farolfi è noto in Romagna e non solo come autore del libro di storia ‘Facinorosi pontifici’, che tratta le vicende della storia della Banda del Passatore, installatasi dal 1851 al 1857 nella pieve di San Valentino, sui monti fra Modigliana e Tredozio, e di cui era diventato capo lo stesso parroco don Pietro Valgimigli (don Stiflon) di Modigliana. Nella sezione pittura dello stesso premio, Farolfi si è classificato fra i finalisti con il quadro ‘Manichini fiorentini’.