MATTEO BONDI
Cronaca

Polizze sulle catastrofi. L’incubo dell’obbligo:: "Sarà un’altra batosta"

Alluvione 2023, Legacoop Romagna torna a chiedere un rinvio della norma che scatterà il 31 marzo: "Rimborsi esigui e ulteriori costi per le aziende".

Una delle tante aziende agricole colpite duramente dall’alluvione del 2023 Il 31 marzo scatterà l’obbligo, previsto dal governo, di polizze assicurative contro le catastrofi

Una delle tante aziende agricole colpite duramente dall’alluvione del 2023 Il 31 marzo scatterà l’obbligo, previsto dal governo, di polizze assicurative contro le catastrofi

Al 31 marzo manca pochissimo: da quella data scatterà l’obbligo per le aziende di assicurarsi contro le catastrofi naturali, e salgono le preoccupazioni del mondo delle imprese. A lanciare l’appello per il rinvio della norma, dopo che la stessa richiesta è arrivata da varie associazioni di categoria, è Legacoop Romagna per conto delle cooperative romagnole. "Il costo delle polizze è infatti definito in base al rischio territoriale – si legge in una nota diffusa da Legacoop –, cosa che potrebbe penalizzare fortemente le aziende che operano in zone già duramente colpite da eventi catastrofali, come è il caso della Romagna".

Secondo recenti studi, a parità di numero di addetti e di dimensioni, le imprese ubicate in zone considerate ad alto rischio potrebbero trovarsi a pagare polizze fino a 3 o 4 volte superiori. "Si prospetta un’altra batosta per un territorio già duramente provato – prosegue Legacoop – e ancora in attesa dei ristori promessi dal governo: secondo i dati più recenti, infatti, solo il 3% delle 86mila famiglie e imprese colpite dall’alluvione del 2023 hanno visto accolte le proprie domande di risarcimento, per un totale di 100 milioni di euro erogati a fronte di una stima dei danni pari a 3,5 miliardi".

"Nonostante questo sostanziale disimpegno sui risarcimenti – ricordano i dirigenti cooperativi –, il governo non ha stabilito, nell’introduzione dell’obbligo, incentivi utili a permettere alle imprese di assicurarsi a prezzi accessibili, cosicché il costo delle polizze cadrà sulle singole aziende, sulle quali viene di fatto scaricato l’intero costo della gestione del rischio legato al cambiamento climatico".

Rilevante anche la situazione delle Case del popolo, 49 cooperative che in Romagna rappresentano 9.200 soci e possiedono oltre 200 immobili. "In assenza di modifiche alla normativa – sottolinea Legacoop –, le case del popolo dovranno farsi carico di costi nell’ordine di migliaia di euro per singolo immobile, e di decine di migliaia di euro per le cooperative maggiormente strutturate". Oltre alla richiesta di proroga, si chiede anche di definire adeguati incentivi a sostegno delle imprese,in particolare quelle ubicate nelle zone ad alto rischio.

In consiglio comunale a Forlì non se n’è parlato: "Il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia, subito spalleggiato dalla Lega – è l’attacco unitario delle opposizioni –, ha negato persino la possibilità di discutere un ordine del giorno delle minoranze che chiedeva al governo di rinviare la scadenza e modificare alcuni aspetti del provvedimento. Fratelli d’Italia preferisce una difesa d’ufficio del governo alla tutela degli interessi delle aziende e del territorio forlivese".

Matteo Bondi