LUCA BERTACCINI
Cronaca

Piste ciclabili a Forlì, in città ne arrivano altre 4: ecco dove

Approvato in giunta il progetto che porterà le ‘bike lane’ in via Balzella, via Campo degli Svizzeri, via Mazzantini e via Decio Raggi

Forlì, 14 novembre 2022 - È stato approvato dalla giunta comunale il progetto esecutivo per realizzare percorsi di ’bike lane’ in quattro strade comunali per un importo di 279mila euro, 195mila dei quali provenienti dalla Regione Emilia-Romagna. Saranno realizzate corsie ciclabili in via Balzella (da via Bertini a via Meucci) in entrambi i sensi di marcia per 1,9 chilometri; in via Campo degli Svizzeri (intera strada) in entrambi i sensi di marcia per 2,1 km; via Mazzatinti/via Placucci (intera strada) in entrambi i sensi di marcia per due chilometri e mezzo e in via Decio Raggi nel tratto da viale Corridoni a Viale Risorgimento in entrambi sensi di marcia per 1,2 km.

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Si estende la rete delle bike lane nelle strade comunali
Si estende la rete delle bike lane nelle strade comunali

In particolare , si legge in delibera, "la scelta degli assi stradali si pone in continuità con i progetti analoghi realizzati nel 2019/2020 in via Campo di Marte e via Bertini ed è mirata all’integrazione con una futura rete ’bicipolitana’ in via di definizione". Le bike lane non sono, dunque, piste ciclabili. Il rapporto EcosistemaUrbano 2021 di Legambiente (con dati relativi al 2020), indica che Forlì è in un range tra i 9 e 22 metri di piste ciclabili ogni 100 abitanti, in posizione mediana rispetto alle altre città prese in considerazione.

Tra gli italiani – la fonte è sempre il rapporto di Legambiente, questa volta del 2022 –, è in aumento la voglia (o necessità) di spostarsi in bicicletta o utilizzando altre forme di cosiddetta micromobilità, come il monopattino. Alla domanda ’penso di usare mezzi nei prossimi mesi’ la voce ’bici/micromobilità anche in sharing’ ha registrato un aumento del 14,6 per cento rispetto alle rilevazione precedente. Le amministrazioni attente, dunque, devono saper intercettare queste richieste, consapevoli che le piste ciclabili o bike lane non sono la panacea di tutti i mali. Come dimostrano i casi di alcune città estere, a volte un numero eccessivo di ciclabili riduce lo spazio fisico per le automobili, che vanno a intasare il ’poco’ asfalto rimasto, creando code nei momenti in cui si sposta il maggior numero di persone, generalmente riconducibili alle ore di punta.

Che gli utenti deboli debbano essere maggiormente tutelati, anche attraverso la creazione di zone 30 e attraversamenti pedonali protetti, resta comunque un’idea condivisa. Proprio il tema della sicurezza per coloro che si spostano in bicicletta è tornato purtroppo d’attualità in questi giorni, visto che nel giro di ventiquattr’ore sono morti due ragazzi. Yahya Djerir, di 7 anni, a Cesena, dove è stato travolto da un autobus, e il 14enne Luca Marengoni, questa volta a Milano, anche lui investito da un tram.

A Forlì , limitandoci agli incidenti rilevati dalla polizia locale, nei primi sei mesi dell’anno quindi da gennaio a fine luglio sono stati 478; di questi due sono mortali. Entrando ancora più nello specifico, sono stati 252 i casi in cui le persone coinvolte hanno riportato lesioni; 225 invece quelli dove sono stati registrati danni a cose. Quasi un incidente su quattro (il dato esatto è del 38 per cento) coinvolge gli utenti deboli della strada: in 104 episodi i protagonisti dei sinistri sono stati i ciclisti, in 22 i pedoni, in 58 motociclisti e ciclomotoristi. Diminuiscono a dieci gli incidenti che hanno visto coinvolte altrettante biciclette elettriche; sei invece quelli con monopattino.