GIANNI BONALI
Cronaca

Forlì, ancora sotto una pioggia da record: in 2 ore l’acqua di un mese e mezzo

Cadute fino a 800 tonnellate per ettaro: non ci sono precedenti dal 1950 a oggi. Più della media di giugno

Forlì, 28 giugno 2024 – “È caduta tanta pioggia da riempire un campo e mezzo da calcio”. Pierluigi Randi, tecnico certificato e meteorologo Ampro (associazione meteo professionisti) descrive con questa immagine l’evento estremo che ha colpito Forlì mercoledì pomeriggio: strade allagate, canali pieni, acqua entrata in cantine, garage e qualche abitazione.

Corso Mazzini mercoledì pomeriggio: non si distinguono più strada e marciapiede
Corso Mazzini mercoledì pomeriggio: non si distinguono più strada e marciapiede

Con valori record. “Questi apporti corrispondono a 600-800 tonnellate di acqua per ettaro: dati eccezionali. Quello che abbiamo vissuto è stato un sistema temporalesco che non è mai accaduto a Forlì dal 1950, con oltre 70 millimetri di pioggia caduti in meno di due ore”. Il dato è una media tra i 60 di alcune zone e i picchi di oltre 80 di altre.

Ancora numeri impressionanti: “È stato un quantitativo d’acqua che normalmente si verifica nell’intero mese di giugno più i primi 15 giorni di luglio. Nell’agosto 1997 erano caduti in città 67 millimetri di pioggia, ma a parte quell’episodio il dato massimo registrato era stato, in passato, di 40-45 millimetri”.

Già il 25 maggio scorso un nubifragio aveva colpito la città: c’era stata grandine e vento forte, con alcuni alberi caduti, dunque danni importanti, ma la pioggia aveva avuto un’intensità ridotta. “Il temporale si è esteso molto lentamente, stazionando sull’area urbana e scaricando una quantità di pioggia rilevante. Il pericolo di queste precipitazioni estreme in tempi molto brevi, con elevate quantità di vapore acqueo, è che si muovono con estrema lentezza, rigenerandosi anche per qualche tempo in loco”.

Nei prossimi giorni, “il tempo è destinato a migliorare, con temperature in rapido aumento e tempo stabile”. Con il termometro che segnerà anche 30-34 gradi di massima. “Valori alti per il periodo, ma ci sono nuovi segnali di instabilità che si manifesteranno nella giornata di mercoledì 3 luglio: temporali con correnti forti di origine nord atlantica, ma con un passaggio più veloce e quindi un’intensità minore. Torneranno anche i cieli ‘sporchi’ e carichi di polvere del deserto”.

Ma è la frequenza di questi eventi che rende il fenomeno preoccupante: “È attribuibile al cambiamento climatico che ci costringe a ripensare tutto il nostro sistema di scolo delle acque. Occorrono grandi investimenti, tempo e volontà per ridisegnare tutta la struttura fognaria e adeguarla alle condizioni ambientali attuali e future. La pulizia dei tombini è utile, ma non sufficiente. Dobbiamo intervenire con opere importanti capaci di rispondere a precipitazioni con 70-80 millimetri di acqua che cadono in poche ore: adattarci insomma a un quadro mutato e in continua evoluzione”.