SOFIA NARDI
Cronaca

"Pensiamo a una nuova sala dedicata a lui"

I lavori di Nadiani sono ovunque: chi custodisce i cartoncini illustrati, chi ha collezionato le copertine de La Piê, chi...

I lavori di Nadiani sono ovunque: chi custodisce i cartoncini illustrati, chi ha collezionato le copertine de La Piê, chi...

I lavori di Nadiani sono ovunque: chi custodisce i cartoncini illustrati, chi ha collezionato le copertine de La Piê, chi...

I lavori di Nadiani sono ovunque: chi custodisce i cartoncini illustrati, chi ha collezionato le copertine de La Piê, chi ha avuto la fortuna di ricevere una caricatura personale (le faceva, talvolta, anche di sua iniziativa: un suo modo per manifestare una simpatia personale). Eppure, nonostante l’arte popolare dell’illustratore di Forlì abbia trovato il modo di sopravvivere al tempo, in città ora non esiste un luogo pubblico che accolga il corpus del suo lavoro: c’era la saletta Nadiani, a palazzo del Merenda, dove sono conservate caricature e dipinti, ma è chiusa al pubblico da molti anni e ora è stata smantellata per consentire i lavori di restauro dell’edificio.

Vincenzo Bongiorno, assessore alla cultura, com’è composto il corpus di opere in possesso del Comune?

"Possediamo diverse xilografie e alcune matrici a colori, poi alcuni disegni e dipinti. Il materiale non è sterminato, ma vario".

Dove si trova la raccolta?

"Al momento in un deposito".

Avete pensato a un futuro per quelle opere?

"All’ultimo piano di palazzo Romagnoli, che dalla primavera ospiterà la biblioteca Saffi, sarà allestito un deposito dove saranno collocati anche i lavori di Nadiani e, visto che questo è anche il 120° anno dalla sua nascita, pensiamo di organizzarvi alcune aperture straordinarie".

Pensate di trovare una collocazione stabile?

"Sì, senz’altro è nei nostri piani. Nel frattempo, tra l’altro, abbiamo il progetto di esporre stabilmente un’opera di Nadiani in una delle sale di lettura della biblioteca di palazzo Romagnoli".

Quale opera?

"Un quadro ad olio intitolato ‘Il capanno del Pontaccio’, del 1976. Per i visitatori sarà possibile entrare in biblioteca e, nel rispetto di chi è lì a leggere e studiare, vedere quello e altri dipinti esposti".

Avete dato in prestito alcune opere alla mostra che si terrà al San Sebastiano?

"Non ci sono state chieste, ma siamo senz’altro disponibili. In ogni caso abbiamo dato il patrocinio oneroso alla mostra".

Quindi, c’è l’idea di valorizzare la figura di Nadiani?

"Certo. È un artista molto meritevole e importante per Forlì e non intendiamo trascurarlo".

Sofia Nardi

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