Pellicola Covid: "Una barriera al virus"

Sauro Moretti, braccio destro di Sgarbi, al centro dell’operazione che ha portato alla produzione della ‘membrana’ presentata alla Camera

Sauro Moretti, primo da destra, con i dirigenti della Glab, azienda reggiana

Forlì, 8 dicembre 2020 - Una membrana adesiva riposizionabile, di lunga durata, trattata con particelle d’argento che la certificano come prodotto antivirale e antibatterico. È Agivir Culture una piccola, grande rivoluzione in tempo di Covid. La pellicola, prodotta in Francia e commercializzata dall’azienda di Reggio Emilia Glab, contrasta la diffusione dei virus tra cui il Covid-19. Agivir Culture consente la sanificazione senza ulteriore intervento umano. Per queste sue caratteristiche, la pellicola si presta all’uso in scuole e università (banchi, cattedre, laboratori), nel campo dei trasporti, della ristorazione, delle palestre, della montagna, nelle funivie o nelle baite, e in tutti quegli spazi comuni che possono trasmettere il virus. Particolare applicazione trova nei musei. "Un atto di prevenzione essenziale per la sicurezza dei visitatori dei musei che, in questo modo e con gli strumenti già in uso permette ai musei di riaprire senza alcun problema", dichiara il deputato Vittorio Sgarbi, che ha presentato il prodotto in conferenza stampa alla Camera dei Deputati e che intende sperimentarlo al Museo d’arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, il Mart. Ed è proprio in un museo che il forlivese Sauro Moretti ha incontrato i dirigenti della Glab, venendo così a conoscenza della membrana ‘miracolosa’. Tra le parti – Cristian e Samuele De Pietri e Luigi Belluzzi da quella dell’impresa in questione – è una nata una collaborazione per arrivare alla commercializzazione del prodotto (https://membranaculture.it/). «La membrana costa poco e dura tre anni – racconta Moretti, che ha orchestrato un po’ tutta l’operazione –. Non ha tossicità, ha ricevuto tutti i permessi necessari, da quello del Comitato tecnico-scientifico a quello dell’Istituto superiore di sanità fino al Codacons. L’iter per arrivare a mettere la membrana sul mercato è iniziato in giugno e si è concluso solo pochi giorni fa". Il prodotto è sostanzialmente una striscia adesiva che si può tagliare a seconda delle dimensioni e applicare dove c’è la necessità. A Meldola l’imprenditore Maurizio Tassani ha deciso di metterla sui macchinari della sua palestra Energy, chiusa ovviamente in queste settimane a causa delle restrizioni, in attesa quindi di farla trovare pronta ai clienti. Dal punto di vista pratico una volta applicata la membrana uccide i batteri e rimane efficace per tre anni. "Il Comune di Ferrara ha fatto un accordo per metterla nei musei e nelle scuole dell’infanzia. Le potenzialità del prodotto sono illimitate", aggiunge Sauro Moretti. Non è andata a buon fine invece la trattativa con Start Romagna. "E dire che i mezzi di trasporto sono quelli dove avvengo i contagi degli studenti…", riflette. Una bobina di 40 metri quadrati di membrana costa "tra i 1.500 e i 1.600 euro. E, ripeto, ha una durata di tre anni. Ogni volta che viene a contatto con la persona si auto sanifica con una reazione chimica. Più si consuma e più gli ioni d’argento hanno una reazione efficace".