Facciamo festa per la presenza del Signore nella nostra vita – ha detto il vescovo di Forlì-Bertinoro, Livio Corazza all’apertura diocesana del Giubileo della Speranza –. È venuto e rimane in mezzo a noi". Ieri, anche nella nostra diocesi, si è così aperto l’Anno Santo: circa mille i fedeli che sono accorsi prima a San Mercuriale, dove si sono letti il Vangelo e alcuni brani della bolla di indizione, e in Cattedrale per la messa solenne dopo la processione.
Il Giubileo 2025 è stato indetto da Papa Francesco e ha come titolo ‘Pellegrini di Speranza’. Per attraversare la Porta Santa occorrerà andare alla Basilica di San Pietro – i forlivesi lo faranno con il pellegrinaggio diocesano dal 24 al 26 marzo –, ma nel 2025 sono previsti momenti diocesani in Cattedrale, con i vari vicariati, pure per ottenere l’indulgenza plenaria. "È un cammino spirituale ma con conseguenze concrete nella vita personale e sociale – ha sottolineato ancora Corazza – e ci sono pure obiettivi di solidarietà, di attenzione alla vita, alla pace, a servire i poveri".
Il vescovo ha presieduto il rito (di fatto l’unica messa ieri pomeriggio in tutta la diocesi) con a fianco numerosi sacerdoti: la liturgia è stata animata dal coro dei Cappuccinini-San Paolo, insieme a rappresentanti dei cori presenti in diocesi e in particolare dell’Unità pastorale del centro storico, diretto dal maestro Enrico Pollini. Presenti in prima fila il vicesindaco Vincenzo Bongiorno e il vicepresidente della Fondazione Carisp Gianfranco Brunelli. All’inizio del rito, il vescovo ha benedetto i presenti con l’acqua santa in ricordo del battesimo.
"Abbiamo seguito la sua croce in pellegrinaggio – ha aggiunto Corazza in un duomo gremito – ma la morte non è volontà di Dio, volontà di Dio è la risurrezione, che è la sorgente della nostra speranza. Siamo pellegrini di speranza. Il cristiano è l’artigiano della pace e della riconciliazione. Il cristiano ricomincia sempre. La grazia del Giubileo è nella forza di ricominciare, convertirci e camminare insieme". È seguito il suono delle campane e prima della benedizione giubilare il vescovo ha ringraziato per la partecipazione: "Il nostro pellegrinaggio non è il punto di arrivo dell’Anno Santo ma il punto di partenza".