Ravenna, 19 dicembre 2022 - È stato arrestato venerdì mattina, in un casolare vicino Lezha, città del nord-ovest dell’Albania, Pjetri Besnik, il 45enne che lo scorso 29 agosto avrebbe ucciso a colpi d’arma da fuoco l’ex suocero Peter Perjaku (56 anni) e il figlio Gent (32). Le forze dell’ordine albanesi erano sulle tracce del presunto killer, su cui pendeva un mandato di cattura internazionale, dal giorno del duplice omicidio, avvenuto nel villaggio di Grykë Zeza, a Lezha. Le vittime, rispettivamente ex suocero ed ex cognato di Besnik, erano tornati nella loro città natale a fine estate per trascorrere una settimana di ferie e godersi la casa che là avevano costruito.
Entrambi erano in Romagna da oltre 20 anni. Peter – da tutti conosciuto come Pietro – lavorava in un’azienda edile (con sede alla periferia di Forlì, precisamente a Carpena) col fratello Gjergj di tre anni più piccolo, mentre Gent, sposato e con una figlia di 4 anni, lavorava in un’azienda artigiana della città. "Non ci sono parole – dice Gjergj – ha fatto una strage. Sono contento sia stato arrestato, anche se questo non cancella il male che ha fatto alla nostra famiglia. Io, Pietro e Gent eravamo molto legati, ogni giorno penso a loro e mi mancano tantissimo. Quell’uomo era sposato con la figlia di mio fratello, aveva problemi economici e Pietro, prima che i rapporti si rompessero, ha sempre cercato di aiutarlo. Non pensavo potesse arrivare a tanto, ha distrutto la vita di due persone che non ci sono più e quella di noi familiari".
Il movente del duplice omicidio sembrerebbe legato proprio al rapporto sentimentale che il presunto killer ha avuto per alcuni anni con la figlia di Perjaku, terminato, stando a fonti della famiglia, da circa sei anni. A carico di Besnik c’è una denuncia per violenza domestica nel 2018, con successivo provvedimento di espulsione dall’Italia l’anno dopo. Il 45enne, dopo l’accaduto, aveva giurato ai Perjaku che si sarebbe vendicato. Proprio per evitare che la situazione degenerasse, Pietro e Gent non erano mai tornati a Lezha fino all’estate scorsa.
Stando alle dichiarazioni della famiglia, padre e figlio sarebbero partiti per la grande voglia di stare qualche giorno nella casa che si erano costruiti. Ed è proprio nel loro appartamento, secondo quanto riportato dalla stampa locale, che il killer li avrebbe uccisi. "Vado a lavorare tutti i giorni cercando di non pensarci – racconta commosso Gjergj – ma tutto questo è ingiusto. Erano brave persone, grandi lavoratori e sono incredulo davanti a quello che è successo. La moglie di Gent e la piccola di 4 anni sono rimaste sole, da qualche mese non vivono più a Forlì. Nessuno meritava questa tragedia".
chi.ca.