Le strade cittadine raccontano molte storie e per leggerle basta alzare gli occhi alle targhe affisse sulle vie per scoprire personaggi, eventi, oggetti e molto altro ancora. Queste storie sono in continua evoluzione, così come è in evoluzione la geografia cittadina i cui spazi mutano e si allargano, consentendo – ed è un effetto collaterale non di poco conto – anche di assegnare nuovi nomi alle strade.
La Commissione toponomastica del Comune, nell’occasione del consiglio comunale, ha avanzato diverse proposte (tutte accettate). Una di queste, quella che più di tutte racconta il fatto più significativo per la città, però, non riguarda un ‘battesimo’, infatti è stata proposta e approvata la collocazione di un’epigrafe che sarà collocata in prossimità del ponte di Schiavonia, scelto in quanto luogo simbolo dell’alluvione di maggio con lo scopo di sottolineare "i valori di volontariato, solidarietà e sacrificio espressi nella tragedia", così si legge nella delibera. Su quel ponte che ha resistito all’esondazione del Montone e che ha visto il passaggio di migliaia di volontari e volontarie provenienti da tutta Italia, così, rimarrà collocata una targa a futura memoria di ciò che di buono la piena ha lasciato dietro di sé al suo passaggio.
Diverse, poi, le intitolazioni. Il piazzale del Campus con accesso da viale Corridoni sarà intitolato a Leonardo Melandri, senatore della Repubblica dal 1979 al 1987 e, tra le altre cose, si impegnò energicamente per l’insediamento universitario in città. Leonardo Melandri è il padre dell’attuale assessore alla cultura: "Non sapevo nulla, è stata una sorpresa magnifica e inattesa – racconta Valerio Melandri –. Quando ho sentito la proposta mi sono commosso per il magnifico regalo che è stato fatto alla mia famiglia".
La nuova rotatoria che sorge tra via Volta e via Gramsci, nei pressi del sottopasso della stazione, si chiamerà ‘Alberto Manzi’, il celebre pedagogista noto per trasmissione ‘Non è mai troppo tardi’ che consentì a oltre un milione di persone, molte delle quali analfabete, di prendere la licenza elementare.
Proseguiamo nell’ideale viaggio attraverso la città: l’area verde con accesso da via Veclezio e via della Smarrita, invece, avrà il nome di Gilberto Giorgetti, forlivese deceduto nel 2012. Costretto sulla sedia a rotelle, Giorgetti dedicò la vita ad una appassionata ricerca sulla storia forlivese che è confluita in diverse pubblicazioni e è stata messa online a disposizione di tutti.
È una forlivese anche Tiziana Olivoni, professoressa forlivese morta ai piedi del Vajont, il 9 settembre del 1963. Pochi mesi fa ricorreva il 60° anniversario della tragedia e, per ricordarlo, i ragazzi della scuola media Orceoli, insieme ai loro docenti, hanno portato avanti un progetto che ha coinvolto anche i famigliari di Tiziana. L’occasione è stata lo spunto per i ragazzi per scoprire la vicenda della loro concittadina ed è stato in questa occasione che proprio i ragazzi hanno avanzato la proposta di intitolarle un luogo cittadino: si tratterà dell’area verde tra via Europa e via Schumann.
Tra i nuovi nomi ben due riguarderanno non persone, ma oggetti della tradizione agricola romagnola: la strada recentemente inaugurata con accesso da via Artusi, nei pressi del centro commerciale Puntadiferro, si chiamerà via del Bigoncio – il contenitore di legno particolarmente usato in viticultura – mentre sempre a Pieveacquedotto, la strada con accesso da via Gordini, sarà ‘via del Barco’: il ‘barco’ è il fascio di fusti di grano che si realizzava nelle aie in attesa della trebbiatura.
Sofia Nardi