C’è un altro elemento che divide le posizioni di amministrazione comunale e le associazioni dei commercianti sulla possibilità di costruire un centro commerciale in via Bertini: il traffico. O meglio, le stime di quello che potrebbe essere, nel caso la struttura dovesse davvero essere realizzata (al momento, dopo il rinvio della delibera nell’ultimo consiglio comunale, la giunta sta effettuando approfondimenti), il traffico nella zona in questione. In una nota, i due direttori di Confesercenti, Giancarlo Corzani, e Alberto Zattini (Confcommercio), ricordano che "la programmazione vigente ha escluso tassativamente la possibilità di insediare medio- grandi strutture di vendita del settore alimentaremisto che vanno dai 1.501 mq ai 2.500 mq, in due porzioni cittadine: il centro storico e l’area che comprende via Bertini".
Questo perché – dice il Piano operativo comunale (Poc) – "l’asse della via Bertini è uno dei tratti di viabilità che presenta maggiori criticità in considerazione delle superfici già insediate e di quelle ancora insediabili (residenziali, terziarie e produttive) anche tenendo conto della strozzatura determinata dal sottopasso ferroviario e della capacità residua della rete viaria esistente". Nella proposta di variante, scrivono Confesercenti ed Ascom rivolgendosi al sindaco Gian Luca Zattini, "viene indicata come ipotesi di frequentazione media giornaliera un numero di utenti pari a 1.125 nel comparto destinato ad ospitare la medio grande struttura di vendita alimentaremista, di cui 956 userebbero il mezzo privato (80%). Una struttura di quel livello dimensionale se gestita da imprenditori associati, come nel caso Conad, ha una media giornaliera di 2.300-2.400 scontrini, se gestita da Esselunga, ben oltre i 3.300".
Ancora, si prospettano 112 accessi di auto nell’ora di punta "quando la realtà che conosciamo – continuano – consegna dati che vanno ben oltre i 350 scontrini, per effetto dei quali pur applicando la percentuale dell’80% per individuare i fruitori di mezzi privati, si raggiunge una cifra di oltre 280 veicoli in entrata, non 112". Differenze molto evidenti, tanto che i commercianti parlano di "grave sottostima" dei dati di traffico. A Corzani e Zattini premeva mettere a conoscenza la giunta e i consiglieri "prima di ogni ulteriore atto amministrativo questi dati che chiunque ha il dovere di controllare e legittimare o disconoscere". La costruzione di una struttura di vendita alimentare-mista rischierebbe di avere un effetto a catena, perché "innescherebbe la possibile realizzazione di una o più gallerie commerciali con decine di negozi specializzati".
Nelle due aree previste in adiacenza ai 2.500 metri commerciali "è del tutto plausibile prevedere la realizzazione delle più classiche gallerie commerciali climatizzate, composte ognuna magari da 10 negozi da 150 mq l’uno e due attività con superficie di vendita di 500 mq l’una". Infine, le associazioni si rivolgono al sindaco affinché "ponga il sigillo di inaccoglibilità a questa proposta di variante, che per tempi, modi e contenuti sembra il frutto della più vecchia modalità di far politica, da cui lei – concludono – si è sempre saputo sinora tenere distinto e distante, mostrando un’attitudine al confronto e un rispetto per chi rappresenta imprenditori e cittadini, che non caratterizza tutti i suoi membri di giunta".