MATTEO BONDI
Cronaca

Nuovo impianto di accumulo elettrochimico a Forlì: ioni di litio per la transizione energetica

A Forlì sorgerà un impianto di accumulo elettrochimico a ioni di litio per immagazzinare energia e supportare la transizione energetica.

La grande batteria d’energia pulita. A Durazzanino maxi pila per l’Italia

Il futuro impianto raccoglierà energia fotovoltaica ed eolica da tutta Italia

Entro la fine del 2027 nella zona adiacente alla centrale di smistamento di energia elettrica di Terna che si trova a Durazzanino, sorgerà un nuovo impianto di accumulo elettrochimico a ioni di litio.

Una struttura che occuperà circa 2 ettari di terreno ora agricolo e che rientra tra gli impianti strategici per la transizione energetica; attraverso le 180 batterie che verranno montate si potrà infatti immagazzinare energia elettrica nei momenti di forte produzione e basso consumo, per renderla poi disponibile nel momento del reale fabbisogno.

Come hanno spiegato gli esperti della ditta Sphera Energy di Faenza, promotrice del progetto, impianti del genere sono necessari soprattutto in presenza di fonti di produzione elettrica quali fotovoltaico ed eolico, in quanto l’energia prodotta non è costante – il fotovoltaico è attivo di giorno, mentre l’eolico quando si è in presenza di vento –, mentre i consumi sono attualmente concentrati alla mattina e alla sera.

Secondo il piano di transizione nazionale, recentemente confermato dal governo, entro il 2050 il fabbisogno energetico italiano dovrà essere coperto per intero da fonti non fossili: dovranno quindi essere dismesse le centrali termiche.

Agli impianti fotovoltaici ed eolici, dovranno così essere affiancati strutture di stoccaggio dell’energia formate praticamente da batterie. L’impianto forlivese va in questa direzione. Si è scelto Forlì in quanto proprio la zona romagnola è il punto di smistamento tra l’energia prodotta dal centro sud Italia, che corre lungo la dorsale adriatica, e il nord della Penisola, la Lombardia, l’Emilia, e il Triveneto dall’altra.

Il progetto è stato presentato ieri in seno alla commissione urbanistica in vista del consiglio comunale di domani, che dovrà dare il via libera con parere come previsto dall’iter promosso dal Ministero dell’Ambiente.

"Al Comune di Forlì – ha ricordato l’assessore all’urbanistica, Luca Bartolini –, come compensazione per l’utilizzo comunque di terreno agricolo, anche se siamo in presenza di una struttura ritenuta strategica dal Ministero, andranno 600mila euro. Un cifra che sarà vincolata nella spesa a opere di efficientamento energetico".

Il progetto prevede anche una serie di accorgimenti posti in essere per andare a mitigare l’impatto dell’intera struttura: barriere anti rumore dell’altezza di 5,5 metri nella zona est e nord vista la vicinanza di alcune case; le stesse barriere verranno coperte da alberi e arbusti che correranno lungo tutto il perimetro dell’impianto, andandolo a coprire completamente alla vista.