Il 5 ottobre, l’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri di Forlì-Cesena darà vita a un momento di grande valore simbolico e umano, istituendo un ‘albo d’onore’ destinato a celebrare i professionisti che si sono distinti per i loro meriti scientifici e umani. I primi due nomi ad essere inseriti in questo prestigioso registro di benemeriti sono figure profondamente diverse, ma accomunate da un destino professionale che ha segnato la comunità medica locale e nazionale: il professor Dino Amadori, oncologo e fondatore dell’Irst di Meldola, e la giovane dottoressa Sara Pedri, ginecologa forlivese scomparsa nel 2021 a Cles, in Trentino, dove si sarebbe tolta la vita gettandosi in un torrente a seguito dei maltrattamenti in corsia.
"Quando un medico scompare – ha spiegato Michele Gaudio, presidente dell’Ordine – non è più possibile mantenere l’iscrizione all’albo ordinario. Per questo, abbiamo pensato di crearne uno che conservi il ricordo dei tanti colleghi scomparsi. I primi due selezionati sono Dino Amadori e Sara Pedri, proprio per il contrasto tra le loro carriere: una portata avanti fino all’ultimo giorno con dedizione, e l’altra tragicamente interrotta". Amadori, una farfalla che ha percorso un lungo cammino e Pedri una crisalide che non ha potuto ammirare le sue ali.
Il caso di Sara è ormai alle fasi finali del processo presso il tribunale di Trento, in cui sono imputati il primario Saverio Tateo e la sua vice Liliana Mereu, accusati di maltrattamenti a vari sanitari di Ginecologia. Tra i casi al vaglio dei giudici c’è anche quello di Sara, che scomparve all’indomani delle dimissioni rassegnate all’azienda sanitaria trentina. Gaudio ha di lei un ricordo particolare: "Era il 2015 e, come faccio sempre durante la cerimonia del giuramento di Ippocrate da parte dei nuovi medici, chiesi a tutti i neolaureati presenti quale fosse il loro obiettivo professionale. Sara rispose senza esitazioni che voleva fare la ginecologa. Mi colpì subito per la sua sicurezza e la solarità".
L’ordine si è posto un obiettivo importante: "Con questa scelta vogliamo mantenere alta l’attenzione sul caso di Sara. I giovani medici devono essere aiutati e formati, non vessati. Vogliamo che episodi come questo non si ripetano più".
La famiglia Pedri sarà presente alla cerimonia del 5 ottobre. "Questa decisione da parte dell’Ordine è nobile e lancia un messaggio importante – sottolinea Emanuela, sorella di Sara –: il mobbing purtroppo fa ancora vittime e sensibilizzare le persone su questo tema è essenziale. Quando Sara è scomparsa, un pezzo di noi è morto con lei, lasciando un vuoto incolmabile. Questo riconoscimento ufficiale, le recenti tesi di laurea sulla sua vicenda, infine lo spettacolo a lei dedicato: ogni volta aggiungiamo un nuovo tassello al nostro puzzle, un modo per mantenerla viva nei nostri cuori. Sara ci guida ogni giorno verso nuovi orizzonti". Emanuela è presidente di una nuova associazione, Nostos, che si occupa proprio di "contrastare la violenza sui luoghi di lavoro".
L’albo d’onore, dunque, raccoglie storie di dedizione, sacrificio e umanità. La giornata del 5 ottobre sarà poi l’occasione per la premiazione del nono premio letterario indetto dall’Ordine e celebrare i professionisti che festeggiano i 50, 60 e 70 anni dal conseguimento della laurea. Inoltre, si esibirà in un momento musicale la soprano Vera Della Scala insieme al dottor Massimo Fiori.