SOFIA NARDI
Cronaca

Negozianti ’sceriffi’, no delle associazioni: "Non possiamo fare ordine pubblico"

Confcommercio e Confesercenti unite contro la direttiva del ministro dell’Interno Piantedosi sul ruolo del ’dettagliante modello’

Confcommercio e Confesercenti unite contro la direttiva del ministro dell’Interno Piantedosi sul ruolo del ’dettagliante modello’

Confcommercio e Confesercenti unite contro la direttiva del ministro dell’Interno Piantedosi sul ruolo del ’dettagliante modello’

Gli esercizi commerciali insorgono contro le ‘linee guida per la prevenzione degli atti illegali e di situazioni di pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica all’interno e nelle immediate vicinanze degli esercizi pubblici’. Si tratta essenzialmente di una lista di comportamenti che dovrebbe tenere l’esercente ’modello’ nei confronti dei suoi clienti, ed è contenuta in un decreto del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

Si tratta di indicazioni che, come precisano fonti del Viminale, "forniscono indirizzi per la stipula di accordi in sede territoriale cui è possibile aderire su base volontaria, senza alcun obbligo e senza quindi nuovi costi per gli operatori", nell’ottica di un "sistema di cooperazione operosa" che, però, è visto da molti esercenti come un eccessivo carico di responsabilità addossato dal governo sulle loro spalle.

È di questo avviso il presidente di Fipe-Confcommercio, Andrea Zocca: "Esprimiamo profonda contrarietà e delusione riguardo al decreto che sposta responsabilità di ordine pubblico che spettano allo Stato alle attività che svolgono un servizio per la cittadinanza". In particolare Zocca fa riferimento al fatto che le linee guida parlano anche delle "immediate vicinanze" degli esercizi: "Le attività sono già responsabili all’interno dei propri locali, con organizzazioni strutturate per garantire la massima sicurezza ai nostri clienti, ma non possiamo occuparci di ciò che avviene all’esterno dei nostri spazi, perché non è pertinente alle nostre responsabilità e funzioni". Inoltre: "Siamo sconcertati non solo dal contenuto del decreto, ma anche dalle modalità con cui questo è stato concepito: quale prima associazione di rappresentanza del settore dei pubblici esercizi, è inaccettabile che la Fipe non sia stata consultata. Sui temi della sicurezza sono diversi anni che non veniamo ascoltati dalle Istituzioni locali, nonostante i nostri continui e costanti interventi sul tema".

Oltre a lamentare la mancata consultazione dell’associazione, Zocca sottolinea inoltre come il decreto preveda obblighi insostenibili per gli esercenti, quali l’installazione di costosi sistemi di videosorveglianza e la designazione di referenti per la sicurezza, imponendo ulteriori oneri a un settore già gravato da pesanti costi e adempimenti. "Chiediamo – conclude Zocca - che il decreto venga rivisto, avviando un dialogo trasparente e costruttivo con le organizzazioni di categoria".

Sulla stessa linea anche Confesercenti, presieduta da Giancarlo Corzani: "Pur criticando il mancato coinvolgimento delle associazioni rappresentative della categoria, le finalità del decreto collimano con quanto indicato negli accordi esistenti già da diversi anni, a livello territoriale, tra le Prefetture e le associazioni di categoria. La collaborazione delle imprese locali, però, non deve mai assegnare preventive responsabilità all’imprenditore nel controllo del territorio". La nota di Confesercenti prosegue sottolineando come sia indispensabile prevedere anche lo stanziamento ad hoc per l’adempimento di alcune richieste statali e aggiunge: "Chiedere per decreto al gestore di un pubblico esercizio, seppur su base volontaria, di installare sistemi di videosorveglianza, illuminare le aree circostanti può certamente essere utile ad aumentare l’efficacia di quanto già concordato e previsto dagli accordi territoriali, ma non deve far perdere di vista, a chi ne è istituzionalmente competente, prevenzione e controlli di ordine pubblico; d’altra parte al ruolo di collaborazione attiva, noi come associazioni, non ci siamo mai sottratti".