PAOLA MAUTI
Cronaca

Movimento 5 Stelle. Brunelli: "Il garante Grillo?. Preferivo che restasse"

Il consigliere comunale ha partecipato al dibattito: "Gli dobbiamo molto". Sul calo dei consensi: "Siamo in fase di ricostruzione. Non temo scissioni".

Movimento 5 Stelle. Brunelli: "Il garante Grillo?. Preferivo che restasse"

Il consigliere comunale ha partecipato al dibattito: "Gli dobbiamo molto". Sul calo dei consensi: "Siamo in fase di ricostruzione. Non temo scissioni".

"È stato un bel momento di partecipazione, abbiamo dato un esempio di democrazia". All’indomani dell’Assemblea costituente del Movimento 5 Stelle, che ha eliminato la figura del garante e abolito il limite dei due mandati, si esprime così Eros Brunelli, classe 1974, imprenditore nel settore dei trasporti in ambito sanitario e, dopo le ultime consultazioni amministrative, unico rappresentante del Movimento 5 Stelle nel consiglio comunale di Forlì. Un movimento che, in questo territorio, ha subìto diverse scissioni e che risulta fortemente ridimensionato rispetto alle amministrative del 2019, quando, a Forlì, superava il 10% dei consensi. E che ha registrato un costante calo in tutte le elezioni successive. "Proprio per questo sarebbe stato sbagliato andare avanti facendo finta di niente: era importante consultare la base dei votanti".

Brunelli, partiamo dai due temi più caldi. Che ne pensa della fine della figura del garante, quella incarnata dal fondatore Beppe Grillo?

"In Assemblea ho espresso la mia posizione. Avrei preferito che mantenesse un ruolo, anche se ridimensionato, perché il Movimento gli deve molto".

Ed è giusto superare il vincolo del doppio mandato?

"Ho votato per la deroga alla norma, se scaturisce da una votazione degli iscritti: insomma, un’ulteriore candidatura bisognerebbe guadagnarsela".

Pensa che la decisione di esautorare Grillo possa avere ripercussioni in questo territorio? Teme ulteriori scissioni? Come scongiurarle?

"Non temo ripercussioni perché la decisione è stata presa dagli iscritti. Penso che coloro che sono rimasti abbiano fatto una scelta precisa, così come chi se ne è andato. Certo, bisognerà cercare di recuperarli, ma questo è quanto ha deciso la base. Io non devo fare niente, devo solo farmi interprete di quelle decisioni".

Le ultime elezioni, anche quelle regionali, non sono andate affatto bene. Cosa ne pensa?

"Penso, soprattutto, che gli elettori abbiano sempre ragione. Peraltro, l’Assemblea costituente è stata fatta proprio per ripartire".

Quali sono le linee programmatiche che, anche sui territori, vi contraddistinguono rispetto alle altre forze della sinistra?

"Noi siamo in una fase di ricostruzione e abbiamo leader nazionali molto capaci. Penso a Maria Domenica Castellone, Chiara Appendino, Alessandra Todde, che sono, tra l’altro, delle ottime comunicatrici. Abbiamo la deputata bolognese Stefania Ascari, molto impegnata sui temi della pace e delle differenze di genere. Abbiamo introdotto il reddito di cittadinanza, e siamo stati i primi a realizzarlo. Sull’inceneritore di Roma abbiamo fatto cadere un governo. Inoltre, dobbiamo rivolgerci soprattutto agli elettori che non votano, che non sono più affezionati ai partiti. È così, è su questi temi che è nato il Movimento e da questi ripartiamo, anche sui territori".