REDAZIONE FORLÌ

Mostra 'Oro e Avvento' alla Torre Portinari: un omaggio ai mosaici bizantini di Ravenna

Tre artisti forlivesi espongono opere ispirate ai mosaici bizantini di Ravenna nella storica Torre Portinari.

Da sinistra il prof Luigi Impieri, il designer Delio Piccioni e il prof. Stefano Ricci in mezzo ai presepi ’Oro e Avvento’ nella Torre Portinari

Da sinistra il prof Luigi Impieri, il designer Delio Piccioni e il prof. Stefano Ricci in mezzo ai presepi ’Oro e Avvento’ nella Torre Portinari

Qual è il legame tra la mostra ‘Oro e Avvento’ nella ultramillenaria Torre Portinari e la rassegna ‘Portico il paese dei presepi’? Il fil rouge è rappresentato dai mosaici bizantini delle basiliche di Ravenna. I tre noti artisti forlivesi, il designer Delio Piccioni e gli insegnanti Luigi Impieri e Stefano Ricci, presentano infatti le loro opere, dedicate all’Avvento di Gesù con un filo conduttore, l’Oro, "il prezioso metallo che s’ispira ai mosaici ravennati, segno della regalità divina".

Del resto anche fra i doni dei Magi a Gesù c’era l’oro, elemento che accompagna da due millenni tutta l’arte e la spiritualità delle icone delle Chiese orientali (compresa quella ortodossa). Ma quando si sviluppa a Ravenna l’arte bizantina dei mosaici? Nel V-VI secolo, quando l’imperatore bizantino Giustiniano I portò Ravenna sotto il dominio dell’Impero Romano d’Oriente, la fece diventare un centro straordinario per l’arte bizantina.

Ma Giustiniano fece anche un’altra cosa importante intorno al 525: per difendere la città dai Barbari che scendevano in Italia dall’Europa nord-orientale, fece fare una fortificazione di castelli e torri di difesa di Ravenna su tutto l’arco dell’Appennino, da Piacenza a Urbino, quindi anche attraverso l’Alpe di San Benedetto, con la torre di Portico che potrebbe essere il primo nucleo del castello fortificato (il ‘castrum romano’).

Ecco allora che il legame storico si fonde con quello artistico: sia la Torre Portinari che l’oro degli artisti hanno le stesse radici.

Ma veniamo alla mostra. Al primo piano espone Piccioni, con installazioni e opere ‘teatrali’ che "alludono alla salvaguardia della natura e alla luce divina", per esempio una bella portantina ‘cristofora’ (portatrice della luce di Gesù). Al secondo piano i visitatori sono accolti dalle opere pittoriche e ceramiche di Impieri, "che alludono a viaggi ideali e primitivi, con colombe della pace e riferimenti all’alluvione della Romagna". Al terzo piano Ricci presenta figure verticali, "come metafore della vita che allunga le braccia verso il cielo".

Insomma le opere dei tre artisti incoronano d’oro la già preziosa rassegna di Portico.