Forlì, 22 dicembre 2024 – Ai titoli di coda la prima settimana dall’entrata in vigore del nuovo Codice della strada. Una legge che ha rivoluzionato sotto tanti aspetti la circolazione ed è stata accompagnata, fin dalle sue formulazioni iniziali, da polemiche e dubbi.
Tra i vari ambiti interessati dalle norme appena introdotte c’è anche quello dei monopattini elettrici. Il Codice prevede infatti una serie di obblighi per questi veicoli: assicurazione, casco, freni su entrambe le ruote, frecce e targa.
Le novità introdotte puntano a regolamentare in maniera più chiara e rigida l’utilizzo di un mezzo che si è diffuso con grande rapidità sulle nostre strade a partire dagli ultimi anni.
Nel 2020 il Bonus Mobilità diede una spinta senza precedenti in tal senso, garantendo un credito d’imposta fino a 750 euro per chi acquistava biciclette, e-bike o monopattini elettrici. L’obiettivo era incentivare la mobilità alternativa ed eco-sostenibile. Nel giro di pochi mesi si moltiplicarono gli utenti della strada alla guida di questi mezzi a due ruote, suscitando subito numerose discussioni.
Da una parte c’era chi lodava questa soluzione ‘green’ in grado di garantire viaggi rapidi senza emissioni inquinanti, dall’altra chi invece criticava ferocemente i monopattini, ritenendoli pericolosi, poco normati e spesso condotti da persone indisciplinate.
Nel Comune di Forlì dal 2022 ad oggi le sanzioni a carico di conducenti di monopattino sono state quasi 100, con un considerevole aumento degli incidenti rilevati: dai 12 del 2023 si è passati ai 20 del 2024.
A giugno il Comune aveva deciso di porre transenne e cartelli di divieto rivolti a bici e monopattini sotto i portici di piazza Saffi. La circolazione in quell’area era già vietata, ma i dissuasori si erano resi necessari come “potenziamento temporaneo della segnaletica con funzione di deterrenza, in seguito a lamentele di chi notava il ripetuto passaggio di mezzi non autorizzati e temeva per l’incolumità dei pedoni” aveva spiegato il vicecomandante della polizia locale Andrea Gualtieri. In quella fase furono comminate diverse sanzioni a biciclette e una a un monopattino.
Le richieste di una regolamentazione più stringente sono state ora accolte dal nuovo codice della strada, valido dallo scorso 14 dicembre.
Subito sono arrivate le prime stangate: a Rimini un uomo è stato multato per mancanza di casco e assicurazione già nel weekend tra il 14 e il 15, mentre a Ravenna in questi giorni sono state 5 le multe per motivi analoghi. Il comandante della polizia locale ravennate Andrea Giacomini ha sollevato dubbi sull’effettiva conoscenza delle nuove norme da parte soprattutto dei cittadini stranieri e ha dichiarato l’intenzione di coinvolgere le associazioni che li rappresentano per informarli.
Ma com’è la situazione a Forlì?
Anche nella nostra città sono arrivate le prime tre multe per chi gira in monopattino senza casco. “D’ora in avanti – ribadisce l’assessore con delega alla polizia locale Luca Bartolini – è obbligatorio indossare il casco, una misura giusta a tutela di tutti gli utenti. Purtroppo gli indisciplinati sono ancora molti, ma la volontà di questa Amministrazione è chiara: continueremo a essere severi sull’applicazione di questa nuova norma perché in ballo c’è la sicurezza non solo di chi guida i monopattini, ma anche dei pedoni”.
Abbiamo fatto un esperimento tra le vie del centro e il risultato è stato in linea con quanto riscontrato nelle altre città romagnole: tutti i guidatori di monopattini incontrati, tranne uno, viaggiavano sprovvisti di casco e due di loro sono stati fermati e multati dai vigili. Sembra quindi che la ricezione delle nuove norme sia al momento scarsa anche nella nostra città, con i conducenti che non hanno modificato le loro abitudini.
Per un bilancio in materia sarà allora necessario attendere i prossimi mesi, quando le campagne di informazione e le sanzioni avranno ampliato la consapevolezza dei cambiamenti.
A quel punto si capirà se sono fondate le preoccupazioni delle aziende di monopattini, che temono un crollo catastrofico di vendite e noleggi, o se invece chi ha usufruito fino ad oggi di questi veicoli si adeguerà, come fecero in passato gli automobilisti con l’obbligo della cintura di sicurezza e i motociclisti con l’obbligo del casco.