Modigliana non può attendere: "Snellire le pratiche burocratiche"

Ieri riaperta la strada Faentina, dopo l’ennesima caduta massi presso la Riva della Pappona. Lo sfogo del sindaco Jader Dardi: "Con queste catastrofi non servono più procedure da ’tempo di pace’" .

Modigliana non può attendere: "Snellire le pratiche burocratiche"

Il sindaco Dardi è tornato alla carica, dopo gli ennesimi danni al suo territorio

"Adesso però bisogna cambiare passo. I comuni sono ancora lasciati soli. C’è bisogno di un salto di qualità nella risposta agli eventi che hanno devastato il nostro territorio". Questo è solo l’inizio di un lungo sfogo del sindaco di Modigliana, Jader Dardi, che si dice non interessato alle polemiche, ma prende atto del fatto che le devastazioni dovute alle alluvioni determinano ogni volta gli stessi danni con in più l’accresciuta paura e la rabbia delle persone.

La caduta di massi e detriti di domenica notte sul tratto dell’unica strada provinciale per il fondovalle, ha esasperato il primo cittadino e non solo. La Faentina, che corre sotto la ‘Riva della Pappona’, da 16 mesi è percorribile a senso unico alternato, regolato da impianto semaforico, nonostante la già effettuata messa in sicurezza. In questi giorni i rocciatori hanno lavorato sulla parete a strapiombo, perché le reti metalliche fermino altri eventuali massi. Nel pomeriggio di ieri i lavori sono terminati e la situazione è stata riportata a quella prima dell’ultimo weekend e l’ultima ondata di maltempo. Non sarà più necessario chiudere la Sp20 di notte com’è accaduto da lunedì in poi.

"La sopravvivenza di due comunità che insieme raggiungono 5.500 abitanti dipende da questo salto di qualità – spiega il primo cittadino –, per questo è essenziale e abbiamo chiesto di accelerare sui tempi di esecuzione del cantiere, rivedere la formulazione degli interventi previsti ed è completamente decaduta l’idea di spostare anche se provvisoriamente il percorso stradale".

Il terremoto del settembre 2023 e l’alluvione del 18-19 settembre scorso hanno ulteriormente distrutto la morfologia del territorio comunale che ha avuto col primo evento già censite 6.972 frane, crollo di ponti e strade, tanto che il Comune ha ricevuto per la ricostruzione 108 milioni dalla struttura del Commissario Figliuolo proprio per ripristinare soprattutto la viabilità.

"Quindi – prosegue Dardi – è evidente che non possiamo continuare ad affrontare questa situazione con regole e procedure ‘normali’. Di fronte ad eventi catalogati come catastrofici non possiamo applicare procedure da ‘tempo di pace’ e non affrontare con nuova determinazione e con una rinnovata coesione, la situazione che abbiamo di fronte. Non possiamo governare questi processi senza un’accelerazione nelle risposte da dare, o peggio, limitarsi al gioco dello scaricabarile sulle responsabilità. Chi ha la responsabilità di legiferare e il potere di farlo deve cambiare le regole che possono essere applicate". Poi la pesante accusa: "Non c’è ancora da parte di tutti l’assunzione di responsabilità, per agire tempestivamente e rispondere alla necessità di avere presto un territorio ricostruito, per metterci al riparo dalla prossima alluvione, che non ha più i tempi secolari come accadeva prima del mutamento climatico".

Il Comune ha realizzato lavori in estrema urgenza per 2 milioni in circa 40 cantieri anticipando con risorse in disponibilità delle casse comunali il pagamento delle fatture agli operatori ma, dopo l’alluvione di settembre, ci sono di nuovo 17 interventi in somma urgenza per 700mila euro complessivi. Senza ancora coperture finanziarie: se non ci saranno rimborsi, la tenuta del Comune sarà a forte rischio.

"È giunto il momento di snellire le pratiche burocratiche – conclude Dardi – e di garantire ai nostri cittadini che quelle risorse stanziate possano velocemente tramutarsi in opere che consentano loro di ritrovare fiducia nelle istituzioni e speranza nel futuro".

Giancarlo Aulizio