Forlì, 13 marzo 2023 – Aveva scavalcato la cancellata per andare a trovare un amico nella sua città, Parma. Un gesto che appariva perfino banale per uno come lui – 28 anni, atletico, a Forlì giocava anche a calcetto – e che invece si è rivelato fatale: Michele Guzzo – dipendente della Gp Studios, azienda nel settore della ristorazione con sede a Vecchiazzano – ha trovato la morte così, nel giardino di una villetta lungo viale Partigiani d’Italia, la strada che porta allo stadio ‘Tardini’, a pochi metri da chi avrebbe potuto soccorrerlo. Invece non ce n’è stata la possibilità.
La tragedia è accaduta perché Michele, scavalcando, si è ferito a una gamba. Una punta della cancellata gli ha reciso l’arteria femorale. Secondo la ricostruzione effettuata nelle scorse ore, avrebbe perso conoscenza dopo pochi passi, finendo per accasciarsi nel giardino della casa dell’amico. E lì è morto dissanguato. A scoprirne il corpo già privo di vita è stato proprio l’amico, sabato mattina alle 9. Non si sa perché Michele abbia deciso di entrare in quel modo. La salma è a disposizione dell’autorità giudiziaria per un’eventuale autopsia (benché il caso sia stato chiuso come incidente) che potrebbe stabilire l’ora del decesso: realisticamente è avvenuto la sera, quando era già buio. Tragicamente, nessuno l’ha visto.
Michele era a Forlì fino alle 18 di venerdì. Come ogni settimana, prendeva il treno alle 18.30 circa e tornava a casa: a Parma era cresciuto e aveva studiato, in particolare frequentando l’Alma, prestigiosa scuola di cucina con sede a Colorno. Aveva voluto frequentare lì anche il corso di specializzazione come manager in food and beverage , ovvero cibo e bevande. E lì la sua storia si era intrecciata con quella di Forlì: Giacomo Pini, forlivese, è docente di Alma nonchè amministratore delegato della Gp Studios con sede in via del Cavone a Vecchiazzano. "Ai più meritevoli del corso offro un tirocinio – spiega il manager Pini (con Guzzo nella foto sopra) –. Così l’avevo portato a Forlì un anno e mezzo fa. Nel frattempo l’avevo assunto. Ci hanno avvisato della morte sabato pomeriggio: siamo esterrefatti, per noi è un enorme perdita umana e professionale".
Pini lo ricorda come "un bravissimo ragazzo, uno di famiglia, mai una volta in ritardo, aveva dentro di sé una luce, una scintilla... Tanto che lo presentavo ai clienti come il mio delfino...".
Il compito di Michele e della Gp Studios è quello di fare da consulente per la proposta culinaria (e non solo) di ristoranti o alberghi che aprono o intendono riqualificarsi. Michele si era inserito bene in città: viveva in piazza Cavour. "Una sera, a cena in un ristorante del centro, era nata la possibilità per lui di tornare ad Alma, doveva aveva studiato, come giurato di un’iniziativa. Era al settimo cielo". Avrebbe dovuto presenziare proprio ieri.