REDAZIONE FORLÌ

Medici: l’albo d’onore: "Spero che mio padre Dino oggi sia vicino a Sara"

La commovente testimonianza delle famiglie Amadori e Pedri: il primario e la giovane ginecologa scomparsa sono stati ricordati dall’Ordine.

Da sinistra Andrea Amadori e Michele Gaudio, Emanuela Pedri e Gian Luca Zattini (Frasca). ; sopra Sara Pedri e Dino Amadori

Da sinistra Andrea Amadori e Michele Gaudio, Emanuela Pedri e Gian Luca Zattini (Frasca). ; sopra Sara Pedri e Dino Amadori

Ieri, in occasione della Giornata del Medico e dell’Odontoiatra, l’Ordine dei Medici della provincia ha organizzato un momento di condivisione, riunendo vecchi iscritti e nuove leve della sanità. L’evento si è aperto con l’istituzione di un Albo d’Onore, il cui scopo è ricordare i professionisti che si sono distinti per meriti o che hanno lasciato un segno indelebile nelle vite delle persone. I primi a essere iscritti nell’albo sono stati il professor Dino Amadori, oncologo e fondatore dell’Irst di Meldola, e Sara Pedri, giovane ginecologa forlivese scomparsa nel 2021 a Cles (provincia di Trento), dopo aver subìto presunte vessazioni sul luogo di lavoro, per le quali è in corso un processo.

"Quando un professionista ci lascia – ha spiegato Michele Gaudio, presidente dell’Ordine – il suo nome deve essere cancellato dall’albo, e così anche la sua memoria. Con l’Albo d’Onore, invece, vogliamo ricordare chi ha lasciato un segno". Durante l’evento sono intervenute le famiglie dei due medici: Mirella Sintoni, madre di Sara, accompagnata dall’altra figlia Emanuela, ha condiviso l’eredità lasciata dalla giovane ginecologa. "In questi tre anni senza Sara il suo spirito non ci ha mai abbandonato. Abbiamo piantato alberi, costruito una fitta rete di comunicazione e, quest’anno, abbiamo fondato Nostos, un’associazione che si propone di supportare le vittime di mobbing. L’istituzione dell’Albo d’Onore è per noi un evento straordinario: il nome di mia figlia sarà ricordato per l’eternità". Dino Amadori, al contrario, ha potuto vivere una lunga carriera, ricca di traguardi. Suo figlio Andrea ha voluto condividere il ricordo di un medico straordinario. "Il segreto di mio padre era quello di portare avanti l’umanità prima ancora della competenza. Dopo la sua scomparsa, abbiamo ricevuto ringraziamenti da molte persone sconosciute, questo ci ha fatto capire quanto fosse ben voluto e stimato". Andrea Amadori ha concluso il suo intervento con una riflessione personale rivolta alla famiglia Pedri: "Tutti noi ci meriteremmo un primario come mio padre, ma in particolar modo l’avrebbe meritato Sara. Spero che oggi siano vicini e che lui le stia offrendo i suoi consigli, con la stessa saggezza e dedizione che lo contraddistinguevano".

Tra i presenti all’evento anche il vescovo Livio Corazza e il sindaco Gian Luca Zattini, che ha reso omaggio a entrambi i medici, sottolineando il contributo che hanno dato alla società. "Quando un paziente bussava alla porta, Amadori interrompeva qualsiasi cosa stesse facendo. E’ stato un gigante della medicina. Sara – sottolinea il primo cittadini – invece, è simbolo della resistenza contro il bullismo professionale. La sua famiglia oggi rappresenta un punto di riferimento per tanti che vivono questo dramma. La sanità attraversa un momento di grande difficoltà e le istituzioni devono impegnarsi per dare vita a un cambio di passo. A voi giovani dico: siete ‘merce rara’".

L’evento si è chiuso con la premiazione della nona edizione del concorso letterario indetto dall’Ordine: Chiara Minotti prima classificata nella sezione narrativa, Alessandro Stagno per la poesia, mentre una menzione speciale è stata assegnata a Enrico Berti per la sua poesia vernacolare. Sono stati, inoltre, celebrati i medici che hanno raggiunto i 50, 60 e 70 anni dalla laurea, insieme ai 39 giovani dottori e dottoresse che hanno prestato il Giuramento di Ippocrate.

Valentina Paiano