Forlì, 19 ottobre 2024 – Dottor Gaudio, caduta d’immagine o di credibilità?
“Sicuramente d’immagine. Spero non di credibilità. La stragrande maggioranza dei medici si danna l’anima per questa che è ancora una missione, non solo un mestiere. Io so cosa vuol dire dannarsi l’anima. La gente non può credere che i medici siano come questi dieci... Che tra l’altro, appena gli strumenti di legge me lo consentiranno, per quel che riguarda l’Odine di Forlì, verranno subito radiati... Quello che è successo è irricevibile e inaudito!... Scusi lo sfogo... Ma è stata una settimana difficile...”.
Michele Gaudio, presidente dell’Ordine dei medici di Forlì-Cesena, è prostrato. Lo ammette. Prima il collega accusato di violenza sessuale (ora ai domiciliari). Poi l’altro camice bianco sorpreso a rubare dal portafogli di una paziente e rimbalzato nelle telecamere delle Iene. Adesso l’ultima gatta da pelare: dieci medici considerati “assenteisti” dalla procura che sta indagando, accusati di truffa, falso e interruzione di pubblico servizio.
“Sì, una settimana molto difficile. Ma devo dire che questa vicenda mi ha moralmente molto scosso...”.
Ne avevate avuto sentore voi dell’Ordine che decine di pazienti s’erano lamentati perché non ricevevano le cure dalla guardia medica?
“L’Ausl ci aveva preannunciato l’indagine per 4 medici, due dei quali sono già stati sentiti da noi. Poi però adesso abbiamo visto che le indagini sono andate molto oltre...”.
Come può essere successo tutto questo? Mancanza di professionalità o di vocazione?
“Credo che purtroppo la prassi abbia inspiegabilmente preso il sopravvento...”.
La procura parla di reati iniziati un anno fa: lei ritiene che questo stato di cose contestato vada avanti da più tempo?
“Temo di sì. Dalle due audizioni che abbiamo fatto si evince questo, purtroppo”.
Tra l’altro tra i coinvolti ci sono anche suoi colleghi giovanissimi, che dovrebbero essere i più motivati...
“Purtroppo però se chi deve dirigere questi ragazzi agisce in questa maniera, ovvio che questi ragazzi si comportano di conseguenza...”.
E adesso, come avete intenzione di agire?
“Chiederemo come Ordine alla procura i nomi dei colleghi indagati, nostri iscritti. E poi agiremo secondo i regolamenti”.
Sospensioni e radiazioni?
“Sì certo anche. Guardi io non mi tiro indietro. Se dovesse succedere che questa storia andrà a processo e ci saranno le sentenze anche solo in primo grado, io voterò per la radiazione. Anche a costo di trovarmi poi delle cause di risarcimento se poi nei successivi gradi di giudizio dovesse arrivare l’assoluzione...”.
Nell’eventuale processo avrete in teoria anche la possibilità di presentarvi come parte civile, lo farete?
“Certo che lo faremo. Questa vicenda è deontologicamente inaccettabile. Ma la gente deve continuare ad avere fiducia in noi. Per noi i pazienti sono professionalmente sacri”.