‘Maroncelli’ in demolizione. Ruspe ora a pieno regime: "Sarà una scuola all’avanguardia"

Dopo un ritardo dovuto allo smaltimento di componenti in amianto, il cantiere entra nel vivo: partito l’abbattimento del vecchio stabile. Il progetto prevede la realizzazione di una ’cittadella educativa’.

‘Maroncelli’ in demolizione. Ruspe ora a pieno regime: "Sarà una scuola all’avanguardia"

‘Maroncelli’ in demolizione. Ruspe ora a pieno regime: "Sarà una scuola all’avanguardia"

Dopo qualche ritardo dovuto allo smaltimento di alcune parti di amianto, è entrata nel vivo la demolizione vera e propria del vecchio fabbricato della Piero Maroncelli. Un cannone nebulizzatore per contenere le polveri del cantiere, ora in piena attività per la nuova cittadella educativa che sorgerà al posto dell’edificio degli anni Sessanta (chiuso ormai da anni), è il primo segnale evidente del maxi progetto di rigenerazione urbana avviato nei mesi scorsi dal Comune, per una spesa complessiva di 13 milioni e 200mila euro. Di questi, 11 milioni e 300mila arriveranno da fondi del Pnrr, una cifra che fa di questo progetto quello più impegnativo dal punto di vista economico ad essere legato al ‘piano di ripresa e resilienza’: un ‘bonus’ che, però, rappresenta anche un vincolo; infatti la fine del cantiere dovrà essere necessariamente entro il 2026, pena la perdita dei fondi.

La nuova scuola, pur caratterizzandosi per un risparmio in termini di volume (5.900 metri quadrati di superficie totale per tre corpi di fabbrica), ospiterà più di 500 alunni, 15 aule e 8 laboratori, una palestra, una biblioteca, numerosi spazi funzionali connessi con l’attività scolastica, un Auditorium e un giardino pensile raggiungibile da un’ampia scala di accesso direttamente dall’esterno.

"Dopo la bonifica dell’amianto e lo smontaggio delle finiture dell’intero edificio, come intonaci, controsoffitti e cartongessi, sono iniziati i lavori di demolizione della palestra, dei locali interrati e della biblioteca", dichiarano gli assessori Paola Casara e Vittorio Cicognani, a margine di un sopralluogo svoltosi lunedì mattina con l’impresa appaltatrice e il dirigente del servizio edifici pubblici del Comune di Forlì, Gianluca Foca.

"Già ieri mattina – proseguono – gli escavatori e le macchine per la demolizione si sono spostati verso il corpo di collegamento e le aule. Le macerie, una volta raggruppate per tipologia di materiale come ferro, guaine, mattoni e calcestruzzo, verranno successivamente conferite in discarica e smaltite come rifiuti speciali. Al termine della demolizione, entro ferragosto, l’impresa partirà con i lavori veri e propri di ricostruzione della nuova scuola, da concludersi nel giro di un anno e mezzo".

Una vera e propria corsa contro il tempo, dunque, per dare vita a quella che, nei progetti dell’amministrazione, non sarà soltanto una scuola media, ma un esempio di bioedilizia e sostenibilità ambientale e un edificio polifunzionale all’avanguardia che potrà essere utilizzato, durante l’arco della giornata, no solo dagli studenti, ma da tutti i forlivesi.

"La cittadella educativa sarà una struttura flessibile e aperta alla collettività, con ambienti per la didattica integrati agli spazi comuni – spiega l’assessora Paola Casara –. Un luogo dove crescere e imparare, capace di favorire nuovi e più moderni modelli di apprendimento, ma anche un spazio dinamico e inclusivo al servizio dell’intera comunità del centro storico". Un’idea che, già ora, si riesce a immaginare nel cratere vuoto lasciato dalla ex Maroncelli.

Sofia Nardi