Forlì, 18 maggio 2023 – Poi il ventre del magma fluviale mentre sembra sfumare ogni minima gravità vitale sgrava una botte di plastica. E tutto cambia. Lui afferra quella botte e lei si lascia afferrare. Tutto cambia. Lui sopravvive. Dopo 11 ore passate in acqua. Nell’acqua del Ronco esondato tra Forlì e Forlimpopoli.
“Non ho pensato a nulla se non a sopravvivere" dice Rudy Lombardi, 67enne del Ronco. È salvo. Sta bene. Dopo essere stato recuperato ieri all’alba da alcuni residenti, s’è rifocillato, è stato visitato dai medici e poi è tornato a casa. Per un lungo sonno. Senza incubi. Quelli li aveva già consumati. Per poter portare a casa la pelle. "E ce l’ho fatta".
Lombardi, cos’è successo?
"Martedì verso le 19 ero preoccupato per i miei cani. Io sono un allevatore professionale. Ho diversi cani da addestramento in un ricovero in via della Croce, sulla via Emilia, tra Forlì e Forlimpopoli. Sapevo che il Ronco stava per esondare ed ero in ansia per loro. Dovevo salvarli. Così sono partito col furgone. Abito in via Seganti. Ero convinto di farcela. E invece...".
E invece?
"Verso le 19.30 avevo caricato alcuni cani sul furgone. Sono partito. Ma qualche secondo dopo mi sono ritrovato l’onda del fiume davanti. Ha travolto il furgone con violenza. Ma sono riuscito ad uscire dall’abitacolo. Ho aperto il portellone del furgone e ho lasciato liberi i cani. Sperando che potessero farcela...".
E lei?
"Sono stato travolto da una seconda ondata e trascinato via. Mi sembrava di essere in mezzo all’oceano. Acqua dappertutto. Acqua profonda. Non so quanto. Ma diversi metri. La corrente mi trascinava ovunque".
E a quel punto?
"A quel punto dal nulla è spuntata una botte".
Una botte?
"Sì. Una di quelle botti di plastica che serve per contenere tipo olio da motore... Io mi sono buttato e l’ho afferrata. Mi sono aggrappato, e sono rimasto a galla".
Ma intanto la fiumana cresceva sempre di più...
"Sì. Mi portava ovunque. Ma la fortuna m’è di nuovo venuta in soccorso".
E in che modo stavolta?
"Un fascio di assi di legno. Così mentre con una mano tenevo ferma la botte, con l’altra sono riuscito ad arpionare le assi. A quel punto potevo stare a galla. Anche se la fiumana continuava a sbattermi ovunque. Per ore così...".
Poi?
"Un altro colpo di fortuna...".
Ne ha avuta parecchia...
"Sì assolutamente. Il mio istinto di sopravvivenza è stato determinante, ma solo quanto la buona sorte. Sennò...".
E i soccorsi non li ha visti?
"Un elicottero è arrivato a una cinquantina di metri. Io ho gridato ma non mi hanno sentito...".
Gli sciabordii ferini dell’orco acquatico in cui s’è tramutato il Ronco trascinano Rudy verso un cespuglio di canne...
"Mi sono aggrappato alle canne. Mi sono aggrappato a tutto pur di poter sopravvivere. Così ho passato tutta la notte. In ammollo. Non mi sono mai lasciato prendere dallo sconforto. E questo è stato determinante".
La paura che plasma il coraggio.
"Esattamente. Non ho mai pensato di morire. Neanche con la morte al mio fianco. Il mio istinto ha sempre prevalso. Poi ieri mattina all’alba ho sentito le voci di quelle persone. Ho gridato. E mi hanno tirato fuori dall’acqua. E adesso sono qui a parlare con lei. Ma io penso ai miei cani: si saranno salvati? Avranno avuto la mia stessa fortuna?".