"Non smettere di sognare, solo chi sogna vola". È questa la frase scritta dagli amici sotto la foto di Marco Benini, Zio Ben, e ripresa da don Stefano Pascucci ai funerali del noto ‘pierre’ forlimpopolese, morto in un incidente stradale martedì scorso lungo la nuova circonvallazione di Meldola. Erano in tanti gli amici di Zio Ben ieri mattina nella chiesa di San Pietro Apostolo, quel ‘popolo della notte’ che è stata praticamente tutta la vita di Benini: organizzatore di feste, ha collaborato con tutte le discoteche della Romagna, dall’Empyre di San Martino in Strada a Forlì alle Indie a Cervia, dal Baccara a Lugo al Verdi di Cesena. Circa 150 i presenti.
Anche don Pascucci ha voluto condividere durante l’omelia un suo ricordo personale di Benini con cui condivideva la stessa "fede calcistica", entrambi tifosi dell’Inter. "Circa tre anni fa venne a chiedermi se avevo dei lavori da fare – ha raccontato il parroco di Forlimpopoli –, doveva assolvere a qualche ora di lavori socialmente utili, siamo diventati amici. Parlava sempre dell’Inter, faceva sempre delle battute, era di grande compagnia. Ora potrai portare un po’ di brio anche in paradiso – ha concluso rivolto verso la bara –, anche se non ci sono proprio le ‘serate’ lassù".
Un ricordo commosso anche quello degli amici che hanno portato sul pulpito la sua maglia dell’Inter, quella con il numero 10 e il nome Ben: era stato un regalo di compleanno alcuni anni fa. "Ma quella a cui tenevi di più – ha raccontato un suo amico –, quella che ti aveva regalato tuo babbo, te l’abbiamo messa addosso, perché tanto lo sappiamo che non farai altro che parlare dell’Inter anche là dove sei andato, raggiungendo la tua mamma e il tuo papà".
Benini abitava da solo in via Curva, nel paese artusiano: pochi mesi fa era morta anche la madre, mentre il padre era venuto a mancare anni addietro. Per ricordarlo ha preso la parola anche l’ex vicesindaco di Forlì, Daniele Mezzacapo, che con Benini era stato socio del Metropolitan in via Dall’Aste (lo stesso locale che oggi si chiama ‘Lato B’): "Abbiamo vissuto insieme tante emozioni – ha sottolineato dal pulpito –, era una persona buona e disponibile. Per me è stato un fratello per gran parte della mia vita. Ci mancherà il suo sorriso".
Ad attendere il feretro fuori dalla chiesa alcune decine di palloncini neroazzurri fra le mani dei tanti amici. Palloncini che hanno poi preso il volo per l’ultimo saluto allo Zio Ben. Sulla bara la maglietta con il vecchio logo dell’Empyre, mentre la corona di fiori, anche questi neri e azzurri, avevano il nastro firmato dagli amici delle Indie, Empyre e Rosa dei Venti, il ristorante pizzeria di Forlimpopoli dove Benini lavorava come cameriere. Il corteo ha poi attraversato le strade del centro della città fino a portare Zio Ben a riposare vicino ai suoi genitori nel cimitero monumentale.