
Luca Pestelli è stato presidente di Forlifarma fino a quando si è candidato alle elezioni regionali
Luca Pestelli, lei è il nuovo coordinatore di Fratelli d’Italia per Forlì città. Come concilierà l’attività con quella di consigliere regionale?
"Con spirito di servizio, senza trascurare il territorio".
Siete il primo partito della maggioranza di centrodestra a Forlì, una città tradizionalmente orientata verso sinistra. Qui il radicamento è più difficile?
"Stiamo crescendo. In queste settimane ho assistito ai congressi anche nei paesi e devo dire che il radicamento si può vedere concretamente. È fondamentale il lavoro della presidente di Forlì-Cesena Alice Buonguerrieri".
Nell’aumento di voti per FdI quanto conta il sostegno dei moderati?
"Conta, certo. Però credo che il primo fattore della nostra crescita sia stata la bontà delle posizioni e la coerenza nell’affermarle. È per questo che, secondo i sondaggi nazionali, il consenso tiene: Giorgia Meloni è credibile nell’esprimere le proprie idee e gli elettori ci premiano".
Lei stesso si è avvicinato a FdI dopo anni di lontananza dalla politica.
"Ero vicecoordinatore provinciale del Popolo della Libertà. Stimo molte delle persone che, chiusa quell’esperienza, sono entrate in Forza Italia. Ma io non me la sono sentita: non c’erano secondo me le condizioni per affermare i miei ideali".
A proposito di nuovi elettori: nella squadra che lavorerà con lei per Forlì c’è Massimiliano Pompignoli, che in estate ha scelto Fratelli d’Italia dopo una pluridecennale militanza nella Lega. Quindi il vostro rapporto è buono, anche se lei ha preso il seggio in Regione che era stato suo?
"Certo. Lo era prima delle elezioni regionali e lo è tuttora. Un po’ di competizione in campagna elettorale ci sta e fa bene al partito".
Nel 2029 Gian Luca Zattini terminerà il secondo mandato e non potrà ricandidarsi. Il candidato sindaco potrebbe essere di Fratelli d’Italia?
"L’importante è dare continuità a questa esperienza. Sui nomi, si dovrà ragionare con la coalizione. Senza strappi, confermando le alleanze. Anche con i civici. Certo, di persone valide ne abbiamo...".
Un suggerimento per Zattini?
"Il mio è un ruolo di servizio. I nostri assessori sono molto attivi: Bartolini è fermo e deciso sulla sicurezza, Bongiorno porta avanti il progetto di ampio respiro della capitale della cultura, Emanuela Bassi si è fatta apprezzare con i progetti sulla legalità...".
Per le "persone valide" che citava come possibili candidati a sindaco si parte dalla giunta?
"Non mi faccia bruciare dei nomi a quattro anni dalle elezioni (ride). Le persone valide ci sono, in giunta e non solo".
La memoria del fascismo è un problema per Fratelli d’Italia? E per lei?
"Io sono pragmatico, mi concentro sui problemi concreti. E il percorso del partito parla per noi: le nostalgie non ci sono, parliamo con tutti".
Ha buoni rapporti con persone di sinistra?
"Innanzitutto con i ‘forlivesi’ in Regione come me: Daniele Valbonesi e Valentina Ancarani, nonché la cesenate Francesca Lucchi. Conosco da una vita Alessandro Gasperini, capogruppo Pd in Comune. E, da presidente di Forlifarma, ho avuto come dipendente Paolo Ragazzini che per il Pd è stato presidente del consiglio comunale: una persona che apprezzo".