Camminando lungo le stradine dei parchi cittadini, ci si immerge in un quadro particolarmente variopinto: nonni a passeggio con i nipotini, runners che si allenano respirando a pieni polmoni l’aria fresca e pulita, ma anche scene di microcriminalità, vandalismo e sporcizia. Sono le due facce delle aree verdi, per decenni luoghi di svago e socialità, e negli ultimi tempi sempre più al centro del dibattito pubblico per le condizioni di degrado che a volte sembrano imporsi su tutto il resto.
Recentemente ha colpito il caso dell’uomo nigeriano che al parco di via Dragoni molestava e minacciava bambini e anziani, arrivando perfino a pretendere di controllare gli accessi. La vicenda si è conclusa il mese scorso con l’intervento della polizia locale e della Questura, che hanno ottenuto il trasferimento dell’uomo in un centro rimpatri. Si tratta però solo dell’evento più eclatante di una problematica molto estesa che coinvolge anche i parchi della Cava, scenario in questi anni di numerosi episodi di vandalismo. L’effetto di tutto ciò è stato quello di disincentivare la frequenza dei parchi Bertozzi e Lugaresi da parte dei residenti del quartiere.
Il Comune ha deciso quindi di scendere in campo per contrastare il fenomeno, lanciando negli ultimi giorni la nuova iniziativa ‘Cava Sicura’, volta a migliorare le condizioni di accesso, decoro, sicurezza, vivibilità e fruibilità dei parchi. "Questo progetto nasce da una collaborazione con la Regione – hanno spiegato gli assessori Bartolini e Petetta –. In particolare, gli interventi riguarderanno la manutenzione delle aree verdi e dell’arredo interno, il potenziamento dei sistemi di videosorveglianza e l’attivazione di percorsi partecipativi con gli abitanti del quartiere". Nelle due aree verdi ci sono stati 44 controlli da giugno a oggi, della polizia locale con Guardie Zoofile, Gev e altre associazioni (dati del Comune di Forlì).
Anche il parco Dragoni è stato interessato da monitoraggi anti-degrado: 40 in meno di sei mesi, con conseguenti sanzioni per abbandono di rifiuti, spaccio e consumo di sostanze stupefacenti. Ma anche 8 multe a proprietari di cani: 4 li tenevano senza guinzaglio, 4 non avevano raccolto i loro bisogni. E sono state installate 16 telecamere.
Ma come si presentano attualmente i parchi delle zone interessate? L’atmosfera che si percepisce è tranquilla, il numero di utenti non è particolarmente alto, complici le giornate più rigide di fine autunno e, nel caso del parco Bertozzi della Cava, la mancanza di giochi per bambini. In via Dragoni, dove il Comune ha installato 9 attrezzature ludiche in tre anni, ci sono più persone: genitori con i figli piccoli e ragazzi seduti ai tavolini del chiosco Piada52. In alcune aree del parco, specie quelle in prossimità delle panchine, è possibile imbattersi in alcune cartacce lasciate a terra, ma anche in cittadini che, animati da senso civico, le raccolgono e le gettano nei cestini.
L’area più problematica è quella antistante l’ex sede della Circoscrizione numero 3, con un estintore abbandonato, le vetrate infrante e il cancelletto della centrale termica aperto. Sui muri dell’edificio campeggiano poi scritte di vario tipo, alcune sono dediche d’amore, altre di odio nei confronti delle forze dell’ordine.
Difficile prevedere come si evolverà il quadro dei parchi cittadini negli anni a venire, se le ombre soffocheranno le luci o se invece il verde ritroverà il suo splendore. Sul sentiero da percorrere, tutti, utenti e istituzioni, sembrano concordare: è necessario che queste aree restino un punto di riferimento per la città. Luoghi di quiete, gioco e aggregazione sociale, una funzione che ora sembra messa in discussione.