REDAZIONE FORLÌ

L’opposizione insorge: "Ci sentiamo presi in giro. Slogan senza piani e fondi"

Consiglio comunale durato 7 ore, circa 3 e mezza sulle linee programmatiche. Le accuse: "Il sindaco ha fatto copia e incolla in ritardo per tensioni interne".

Consiglio comunale durato 7 ore, circa 3 e mezza sulle linee programmatiche. Le accuse: "Il sindaco ha fatto copia e incolla in ritardo per tensioni interne".

Consiglio comunale durato 7 ore, circa 3 e mezza sulle linee programmatiche. Le accuse: "Il sindaco ha fatto copia e incolla in ritardo per tensioni interne".

L’ultimo consiglio comunale del 2024 è stato una seduta fiume, iniziata alle 15 e terminata alle 22. Oltre la metà di queste 7 ore è stata impiegata per il dibattito sulle linee programmatiche dell’Amministrazione fino al 2029. Una discussione "arrivata all’ultimo consiglio utile e incastrata in tanti punti all’ordine del giorno", hanno sottolineato le opposizioni tutte, rimarcando anche "come il documento presentato non sia altro che il copia e incolla del programma elettorale, quindi, se ne poteva ben discutere anche a settembre – ha rimarcato la consigliera Elena Colangelo di RinnoviAmo Forlì –. Noi siamo disponibili al dialogo, ma questa sembra una presa in giro".

Le esimenti espresse dal sindaco per il ritardo ("motivi politici") vengono ribaltate in accusa dal consigliere dem, Michele Valli: "È grave che le spaccature interne alla maggioranza – ha attaccato il segretario comunale del Pd – abbiano ritardato un documento fondamentale per la visione sulla città". Anche se, proprio la "visione sulla città" è stata sottolineata più volte dai consiglieri di minoranza come la vera "assente" di queste linee programmatiche. "Sono solo slogan, titoli – ha sottolineato il capogruppo dem, Alessandro Gasperini (nella foto) –. Qual è il progetto che sta dietro alla riqualificazione della Ripa? Non c’è. Come si declina il miglioramento della sanità? Sono 15 righe di programma, ha molto più spazio il benessere animale".

"Manca soprattutto il piano degli investimenti e il bilancio ad accompagnare queste voci", ha rimarcato il dem, Graziano Rinaldini, mentre il compagno di partito Federico Morgagni ha chiesto, polemicamente, se "anch’io e la mia compagna che non abbiamo figli, possiamo essere considerati famiglia". Più concreto l’intervento sullo stesso tema della capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra, Diana Scirri. "Intendete promuovere la natalità con volantini che esaltino le meraviglie della genitorialità. Io ho 28 anni e vorrei avere un figlio, ma delle mie amiche sono l’unica che non vive con i genitori, perché ho ereditato un piccolo appartamento. Se una coppia vuole mettere su famiglia non riesce ad accedere al mutuo, non ce lo concedono con i contratti che abbiamo. Non credo che un volantino ci possa aiutare in questo".

La maggioranza, dal canto suo, ha fatto quadrato sulle linee programmatiche. "Cinque anni fa gli interventi delle opposizioni erano uguali – ha ricordato Alessandra Ascari Raccagni della Civica –: contrari a tutto, ma abbiamo dimostrato di fare le cose. Quindi credo che questo atteggiamento ci sia di grande aiuto", ha concluso ironicamente. Cristina Tassinari di Fratelli d’Italia ha trovato "aggressivi" gli interventi dell’opposizione, "quando è evidente che su alcuni temi, come il centro storico, abbiamo dovuto raccogliere le briciole lasciate da 48 anni di amministrazioni di sinistra". Dello stesso gruppo consiliare, Daniela Saragoni, ha sottolineato come i consiglieri di opposizione abbiano "attaccato l’operato anche dell’assessora Angelica Sansavini", affermazione che ha sollevato il mormorio di dissenso dai banchi della minoranza.

Al momento della votazione, la maggioranza ha votato compatta per l’approvazione, mentre l’opposizione contro.

Matteo Bondi