MARCO BILANCIONI
Cronaca

L’Opa dei francesi su Unieuro. Spunta l’ipotesi Golden power

Il governo medita l’alt alla scalata di Fnac Darty, preoccupazione per i dati sui pagamenti digitali

L’Opa dei francesi su Unieuro. Spunta l’ipotesi Golden power

Giancarlo Nicosanti, amministratore delegato di Unieuro, è tra coloro che considerano l’offerta «non congrua»

Un freno all’Opa francese su Unieuro, il colosso dell’elettronica al dettaglio: ci starebbe pensando il governo italiano, secondo quanto riporta Bloomberg, accreditata testata economica, che cita "fonti informate sulla questione". Insomma, a Roma non sarebbe sfuggito che Fnac Darty, ‘collega’ di Unieuro sul mercato francese, spagnolo e non solo, ha lanciato un’offerta pubblica d’acquisto da 250 milioni. L’obiettivo degli acquirenti è di realizzare un colosso europeo dell’elettronica di consumo. Mezzo cda di Unieuro, però, si è spaccato ritenendo l’offerta "non congrua".

Da lunedì 2 settembre, gli azionisti possono vendere a Fnac Darty. È scontato che lo facciano Iliad, noto marchio delle telecomunicazioni, e il fondo Amundi (controllato da Crédit Agricole): entrambi sono francesi e faranno squadra. Finora però appena l’1,3% è stato ceduto. Fnac Darty sta salendo dal 4,4% al 5,7%, ma si è data l’obiettivo minimo del 90%. L’Opa entrerà nel vivo nella seconda metà di ottobre (c’è tempo fino al 25). Come può fermarla il governo? In questi casi si parla di Golden power, uno strumento che consente l’alt agli acquirenti stranieri in settori considerati strategici. Nel caso specifico, trapela "preoccupazione relativa ai dati sensibili sui pagamenti digitali e sugli utenti". Il dossier è sul tavolo, ma la decisione non è definitiva. Fonti di Fnac Darty riferiscono che la situazione viene seguita costantemente. Di solito – è la riflessione dei francesi – non si parla di "azienda strategica" in merito a catene commerciali bensì ai settori dell’energia o dei trasporti.

Chissà: Unieuro potrebbe rivelarsi una scalata più difficile delle Royal Mail britanniche. Daniel Kretinsky, ceco, è l’uomo dal patrimonio di 9 miliardi di dollari che sta dietro Fnac Darty. Soprannominato ‘Sfinge’ per la sua riservatezza, è partito con il gas nella Repubblica Ceca (guida la più grande società energetica dell’Europa centrale) per poi investire utili nei campi più vari. L’acquisizione più recente è stata quella delle Poste di Sua Maestà. Ma – appassionato di calcio – è anche proprietario dello Sparta Praga e del 27% del West Ham, club londinese della Premier League. È suo perfino ‘Le Monde’, celebre quotidiano francese.

Il cda di Unieuro però non ci vede chiaro. Ogni azione è remunerata circa 12 euro: 9 in contanti e poi azioni Fnac Darty del corrispettivo di 3 euro. "Troppo poco", per mezzo cda, tra cui l’amministratore delegato Giancarlo Nicosanti. L’obiettivo dei francesi è ‘delistare’ Unieuro, ovvero toglierla dalla Borsa. Per ora, vengono confermate la sede forlivese e i posti di lavoro. Tuttavia c’è già un legame tra Fnac Darty e il principale concorrente italiano di Unieuro, ovvero MediaWorld. E qualcuno teme che si razionalizzino dipendenti e punti vendita.