REDAZIONE FORLÌ

Lettera con pallottola all’ex sardina

Missiva minatoria recapitata a casa a Moreno Zoli, oggi nella segreteria Pd: “Paura? Sì, ma vado avanti”

Moreno Zoli, ex referente forlivese delle Sardine

Forlì, 24 gennaio 2024 – Dieci righe a stampante di pc. Più una pallottola. Mezza facciata di insulti e minacce e un ’confetto’ di piombo e polvere da sparo che Moreno Zoli s’è ritrovato nella buchetta della posta di casa sua. "Adesso è tutto in mano alla Digos, so che stanno lavorando ma non ho novità. Mi fido dell’operato delle autorità preposte".

Zoli, 57 anni, forlivese, impiegato di professione, è uno spirito eclettico con alle spalle anni di impegno civico e politico, nonché poetico (nel 2021 ha pubblicato la ultima raccolta di versi ’Coriandoli nel vento’). Nel 2019 Zoli diventa il referente forlivese delle Sardine, movimento di attivismo politico nato a Bologna nel 2019 durante la campagna elettorale per le elezioni regionali del gennaio 2020, con cui si dà pieno appoggio a Bonaccini. Poi, con lo scioglimento delle Sardine, Zoli fonda ’Forlì si slega’, addentrandosi sempre più nel vivo della politica dei partiti, fino a proiettarsi nella segreteria territoriale del Pd, ruolo che ricopre attualmente. Infine, qualche giorno fa, ecco la pallottola in una busta.

“Beh sono rimasto sotto choc, lo ammetto – confessa Zoli –. La paura c’è, inutile negarlo. Ma la paura non deve e non può diventare una forma mentale. Io vado avanti. Le mie idee non si fermano". Che sia una lettera minatoria non ci sono dubbi, data la cartuccia nella sua pancia. Ma cos’è che c’è scritto in quelle dieci righe? "Mah, minacce assortite, con un linguaggio che io reputo palesemente fascista. Senza entrare nei dettagli, per il rispetto che nutro verso le forze dell’ordine, si parla di alcune mie prese di posizione del passato, specie sul caso di Patrick Zaki". Zoli però ipotizza che – data la tempistica della missiva vigliacca – a ispirare l’anonimo scritto intimidatorio sia stato "un mio post su facebook in cui prendevo di mira la vendita di gadget fascisti in una bancarella in piazza Saffi, a pochi giorni dal Natale". Zoli della lettera minatoria ne ha parlato con pochissime persone: "Per un fatto di sicurezza e riservatezza". La solidarietà di amici e conoscenti è stata immediata. Compresa una lettera giunta dalle Ex Sardine del Salento. E sul fronte investigativo? Coltre di riserbo. Nessuno parla. La Digos indaga. Alcune fonti accreditate ma non ufficiali parlano di "massima attenzione, anche se il profilo di pericolosità concreta della lettera non appare immediato". Quindi sembrerebbe più, allo stato attuale, il moto d’un mitomane. Che al momento però non pare essere stato individuato.