MARCO BILANCIONI
Cronaca

Le dimissioni di Sangiuliano. Zattini: "Ripa, progetto al sicuro". Forlì vuole invitare il nuovo ministro

L’ex membro del Governo aveva firmato a febbraio l’intesa per il recupero dell’antico monastero. Sindaco e Fondazione pronti a prendere contatto con il successore Alessandro Giuli.

L’ex membro del Governo aveva firmato a febbraio l’intesa per il recupero dell’antico monastero. Sindaco e Fondazione pronti a prendere contatto con il successore Alessandro Giuli.

L’ex membro del Governo aveva firmato a febbraio l’intesa per il recupero dell’antico monastero. Sindaco e Fondazione pronti a prendere contatto con il successore Alessandro Giuli.

"Il progetto relativo all’ex monastero della Ripa è al sicuro. Abbiamo firmato un accordo... sì, con Sangiuliano... ma che impegna il Governo, il Demanio e l’Archivio di Stato". All’indomani delle dimissioni del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, il sindaco Gian Luca Zattini tranquillizza: il recupero del grande complesso nel borgo di Schiavonia, che l’ex membro dell’esecutivo presentò in municipio il 23 febbraio scorso, non si ferma. Il percorso che è iniziato prescinde, ormai, dallo stesso firmatario. Senza contare che il successore Alessandro Giuli (foto in alto a destra) appartiene alla stessa area politica e non sembrano esserci motivi per mettere in discussione un accordo destinato a cambiare il volto di una porzione del centro storico.

"Sangiuliano ci è stato vicino durante l’alluvione e anche dopo", è il pensiero che il sindaco rivolge al politico travolto dal caso sollevato dall’amante Maria Rosaria Boccia. A proposito: "Ho trovato sgradevole la vicenda, non mi piace spiare dal buco della serratura", è il parere di Zattini. Le voci di dimissioni erano circolate anche nei giorni precedenti. "In quei momenti, come poi si è verificato, ho pensato al rischio di perdere un interlocutore con cui avevamo già un rapporto, ma senza timori per il futuro della Ripa". Per la quale, ricorda, a fine agosto il Comune ha annunciato la sottoscrizione dell’intesa per la progettazione con il Demanio, che si è assunto un onere da 795mila euro.

Gennaro Sangiuliano era giunto a Forlì per la prima volta il 10 luglio, a visitare i due archivi colpiti dalle esondazioni: quello di via Lunga, presso il seminario, e quello comunale, che allora si trovava in via Asiago. Poi appunto a febbraio, quando si era concretizzata la prospettiva del recupero della Ripa: ex monastero ed ex distretto militare, 23mila metri quadrati che di fatto da secoli non vengono aperti alla città, destinati ora a ospitare gli archivi della città (quello allagato, ma anche quello di Stato attualmente in via dei Gerolimini), con un allestimento multimediale e soprattutto uno studentato da almeno 150 posti. Sangiuliano, il sindaco e la direttrice del Demanio Alessandra del Verme firmarono l’accordo davanti alle telecamere e ai fotografi. All’epoca l’imprenditrice e influencer Maria Rosaria Boccia non seguiva il ministro nelle sue trasferte.

"Appena si saranno calmate le acque, cercherò di contattare il nuovo ministro Alessandro Giuli – assicura Zattini –. Anche per invitarlo a Forlì". Verosimilmente dopo il G7. Nello stesso modo si muoverà l’altra istituzione che, in città, lavora sulla cultura: la Fondazione Cassa dei Risparmi. "Non conosco personalmente il nuovo ministro – spiega il vicepresidente Gianfranco Brunelli, che è anche il direttore delle grandi mostre –, ma certamente gli presenterò appena possibile la nuova mostra ‘Il ritratto dell’artista’. E lo inviteremo all’inaugurazione del 22 febbraio 2025, come facciamo con tutti i titolari del dicastero. Molti sono i ministri, bipartisan, che sono venuti, anche se a volte non è semplice trovare posto nelle loro agende".

Nel 2024, nella stessa visita in città, Sangiuliano aveva unito la svolta sulla Ripa all’inaugurazione dei Preraffaelliti. Troppo presto per immaginare concretamente l’arrivo del suo successore. Comunque, Giuli viene dalla fondazione Maxxi, museo romano dedicato alla creatività contemporanea: non un periodo storico che si intrecci frequentemente con la proposta del San Domenico, tuttavia si tratta di un’importante istituzione nello stesso campo, quello dell’arte. Forlì, che ha già ospitato più della metà dei ministri in carica, avrebbe in effetti molto da raccontargli.

Oltre alla Ripa e al San Domenico, restano importanti progetti culturali che, per essere conclusi o progredire, avranno bisogno del ministero: la candidatura Unesco del liscio, che la Regione spinge molto; il sogno di portare allo stesso risultato l’architettura razionalista, che in città fa perno sul cosiddetto ‘miglio bianco’. Infine, allargando di pochi chilometri il focus, corre come patrimonio dell’umanità anche la cucina italiana, che, insieme al ministero dell’Agricoltura, ha la forlimpopolese Casa Artusi come motore. E anche Castrocaro e Terra del Sole, nel recente passato, si erano proposte.