STEFANO BENZONI
Cronaca

L’atleta in carrozzina: "Mi sorrise e disse: ‘Che Dio ti benedica’"

Andrea Fornito Giocatore della squadra di basket Wheelchair, andò con l’associazione Papa Giovanni XXIII: "Ero in prima fila".

Andrea Fornito, oggi 39 anni, partecipò a un incontro in piazza San Pietro nell’ottobre 2013 (foto Frasca). . È stato fondatore della squadra, che oggi allena

Andrea Fornito, oggi 39 anni, partecipò a un incontro in piazza San Pietro nell’ottobre 2013 (foto Frasca). . È stato fondatore della squadra, che oggi allena

Aveva già stretto la mano a Papa Giovanni Paolo II nel 2004, in occasione di un’udienza privata con l’associazione Papa Giovanni XXIII, di cui il 39enne forlivese Andrea Fornito ha fatto parte per lungo tempo. Ma quanto successo mercoledì 16 ottobre 2013 gli è rimasto fortemente impresso: "C’era tanta gente quel giorno perché era un’udienza aperta al pubblico. Eravamo davvero in tanti della Papa Giovanni XXIII. Eravamo arrivati in pullman da Forlì ed essendo io disabile dalla nascita, e quindi in grado di muovermi solo su una sedia a rotelle, ero posizionato insieme ad altri proprio in prima fila".

Andrea lavora per la Log 80, un’azienda specializzata in software ospedalieri. E nel 2007 ha fondato la Wheelchair basket Forlì, formazione di basket in carrozzina: ci ha giocato fino a tre anni fa e ora è l’allenatore. Nel raccontare l’incontro con Bergoglio sembra rivivere la bellezza e la solenne semplicità di quel momento indimenticabile: "Ricordo che Papa Francesco si è diretto verso la prima fila e fra le mani che ha stretto c’era anche la mia. Di solito passava e ti impartiva la benedizione, invece mi ha stretto la mano. Ricordo che fu una stretta vera, intensa. Mi sorrise e mi disse: ‘Che Dio ti benedica e ti protegga sempre’. Furono parole sentite ma pronunciate con il sorriso e con una forza straordinaria. Fu un momento molto bello, un ricordo che ogni tanto mi torna in mente, e che resterà indimenticabile. Fu davvero un’emozione anche perché, nella folla, non era affatto scontato in primo luogo che mi vedesse, poi che si fermasse e poi che mi stringesse la mano".

Attraverso un gesto così semplice, si forma un contatto breve, ma profondo: "Mi diede l’idea di essere una persona buona, semplice, una persona come ce ne sono tante. Mi piaceva molto perché era molto umano e non lo vedevo certo con quel distacco con cui si può vedere un Papa. Mi ricordava molto don Oreste Benzi, il fondatore della nostra associazione, per la sua semplicità di vita, per il suo bel sorriso e per la sua devozione". In questi giorni Andrea ha ripensato molto a quella stretta di mano, a quel sorriso e a Papa Francesco: "Sì, spesso, e quel momento l’ho quasi rivissuto tutte le volte che lo vedevo in televisione".

A dire il vero Andrea con la Papa Giovanni XXIII ha sfiorato il contatto con un altro Pontefice, vale a dire Joseph Ratzinger: "L’ho visto da vicino, ma non mi ha stretto la mano". Riferendosi a Papa Francesco, Andrea si lascia andare a una riflessione: "Come ha potuto una persona così semplice far parte di una struttura enorme e di certo non facile da governare come la Chiesa? Secondo me non gli è piaciuto tutto quello che ha visto e non è piaciuto a tutti ed è stato costretto a tenere certi comportamenti. Però un fatto credo sia certo: al mondo cattolico Papa Francesco ha portato un contributo di speranza e di luce".

Stefano Benzoni