STEFANO BENZONI
Cronaca

L’anno che non c’era. I primi 365 giorni vissuti da Orgogliosi Forlivesi: "Il centro è bellissimo"

L’associazione celebra il compleanno tracciando bilanci e programmando un’agenda ricca di proponimenti: "Consuntivo senza dubbio positivo, molti cittadini ci hanno affiancato. Ci sentiamo un po’ scomodi, ma rispettati".

L’associazione celebra il compleanno tracciando bilanci e programmando un’agenda ricca di proponimenti: "Consuntivo senza dubbio positivo, molti cittadini ci hanno affiancato. Ci sentiamo un po’ scomodi, ma rispettati".

L’associazione celebra il compleanno tracciando bilanci e programmando un’agenda ricca di proponimenti: "Consuntivo senza dubbio positivo, molti cittadini ci hanno affiancato. Ci sentiamo un po’ scomodi, ma rispettati".

Venerdì 3 gennaio il comitato Orgogliosi Forlivesi ha compiuto un anno. Un anno nel quale il gruppo di cittadini riunitosi per fare segnalazioni alle forze dell’ordine su sicurezza, degrado, scarsa pulizia e sicurezza del centro storico ha smosso le acque attorno ad una situazione non facile. Il coordinamento degli Orgogliosi Forlivesi è formato da sette fra cittadini e cittadine che vivono e lavorano nel cuore di Forlì: Nicola Baccarini, Laerte Cenni, Silvia Dall’Agata, Matteo e Sara Monti, Nicolò Ramilli e Alberto Poggi. Il loro portavoce è Nicola Baccarini, figlio di Romano, ex senatore Dc, voce autorevole ed importante nel mondo politico cittadino.

Baccarini, cosa accadde quel 3 gennaio 2024?

"Laerte ed io ci incontrammo in piazzetta della Misura e ci mettemmo a parlare di quello che era successo qualche giorno prima nella strada dove entrambi abitiamo. Ci dicemmo che era arrivato il momento di fare qualcosa e Laerte, che è un avvocato, suggerì l’idea di presentare un esposto, cioè un atto amministrativo che racconta fatti ed episodi che possono avere effetti giuridici. Per presentarlo occorrevano alcune firme".

Le trovaste?

"Fra le persone che vivevano in zona ne trovammo 250 e a fine gennaio presentammo l’esposto e venimmo ricevuti prima dal sindaco Zattini, poi partecipammo anche ad una riunione del Cosp – Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica – con questore, prefetto e i comandanti delle principali forze dell’ordine. Creammo anche una chat che serviva anche per la raccolta delle firme e per convogliare altre segnalazioni di comportamenti illeciti".

Il nome da dove nasce?

"Dal fatto che siamo cittadini forlivesi e che alcuni di noi vivono in via degli Orgogliosi dove esisteva un mini market che creava problemi di ordine pubblico, che poi è stato chiuso da un’ordinanza, e che poi alla riapertura ha visto una situazione migliore".

Qual è un bilancio del primo anno?

"Senza dubbio positivo, ma l’aspetto che ci rende più orgogliosi è rappresentato dal fatto che, sulla falsariga del nostro esempio, anche altri cittadini hanno cominciato a denunciare e in molti si è riacceso il desiderio di riappropriarsi del proprio territorio. Abbiamo dato loro coraggio e dimostrato che se ci si muove insieme qualcosa di positivo può succedere".

Siete soddisfatti?

"Molto, sia per i risultati delle nostre segnalazioni, sia per la petizione presentata con dieci punti e la raccolta di 1300 firme. Ma anche per il riscontro avuto da parte di molti cittadini, e per l’aiuto che ci hanno dato le forze dell’ordine, su tutti il prefetto Rinaldo Argentieri ed il questore Claudio Mastromattei, e anche l’amministrazione comunale".

A questo proposito, come siete visti da forze di governo e di opposizione?

"A ridosso delle elezioni amministrative ci hanno ascoltato tutti e noi abbiamo parlato con tutti. Non siamo stati strumentalizzati da nessuno e siamo rimasti cittadini fuori dalla mischia. Ci sentiamo un po’ usati, scomodi ma rispettati".

Però quando dei cittadini, a qualsiasi latitudine, si occupano lodevolmente di problemi che dovrebbero competere ad altri, c’è chiaramente qualcosa che non quadra.

"Non ci vogliamo sostituire alle forze dell’ordine, per carità! Riteniamo che le nostre segnalazioni possano rappresentare un aiuto oltre che uno stimolo alla cittadinanza a fare altrettanto".

Qual è stato il bello e quale il brutto di quest’anno?

"Il bello si riferisce all’esito dell’esposto, alla petizione e alle relazioni che si sono create con molte persone che non si conoscevano. Il difficile è conciliare le nostre vite con questo impegno che richiede tempo, concentrazione, attenzione e determinazione".

Che obiettivi vi ponete per il 2025?

"Continuare ad agire e fare segnalazioni su sicurezza, pulizia e decoro urbano e parcheggi per i residenti. Poi stiamo portando avanti il progetto di residenzialità in centro storico per militari e forze dell’ordine. Il nostro obiettivo è quello di creare 20 posti letto ad affitti calmierati".

Qual è il vostro sogno?

"Che il nostro centro storico possa essere considerato e vissuto come la zona più bella di Forlì e che venga frequentato e vissuto di più da tutti i cittadini. Noi viviamo in centro storico, e ci stiamo benissimo".