Prima scavalcano la recinzione d’una casa, ma scatta l’allarme; scappano: il proprietario è in casa, meglio telare; poi adocchiano un’altra abitazione, scassinano una finestra, s’incuneano, arraffano soldi e gioielli e scappano. Corrono verso la macchina, ma ad attenderli c’è la polizia. I due si ribellano alla presa degli agenti ma alla fine devono arrendersi. Arrestati in flagranza di reato; nelle tasche avevano ancora la refurtiva.
Il blitz a Forlì di due ragazzi di 21 e 23 anni, un albanese e un kosovaro, incensurati, regolari col permesso di soggiorno, finisce così, in manette, catturati martedì alle 20.30 dalla polizia. I due si sono quindi presentati ieri in tribunale, per la convalida dell’arresto; difesi dall’avvocato Valerio Girani, al termine dell’udienza hanno incassato la convalida del fermo da parte del giudice Andrea Priore, che ha poi firmato la loro scarcerazione ma col divieto di dimora nella provincia di Forlì-Cesena, in attesa del processo, fissato per il 27 novembre, per furto (soldi e gioielli per 6500 euro), tentato furto e resistenza a pubblico ufficiale (pm Andrea Marchini).
I due erano scesi a Forlì da Padova martedì con un’auto segnalata come sospetta dal sistema di sicurezza. Non appena superano il varco dell’A14, la polizia li pedina. I due ragazzi parcheggiano vicino a piazzale della Vittoria. Scendono, e poco dopo scatta il primo allarme. Il proprietario della casa chiama la questura: dalla visione dei filmati della videosorveglianza, si vedono bene le facce dei due ragazzi. Poco dopo, il secondo blitz. Il furto va a segno, ma stavolta la polizia attende i due ladruncoli al varco.