L’addio di Pompignoli. Lascia la Lega ed entra nel gruppo misto:: "Decisione sofferta"

La scelta, pur attesa, ha provocato la dura reazione del Carroccio: "Tradita la fiducia dei nostri elettori a cui aveva chiesto il voto". Una frecciata anche all’interno della coalizione: "Le solite ‘sirene’?".

L’addio di Pompignoli. Lascia la Lega ed entra nel gruppo misto:: "Decisione sofferta"

L’addio di Pompignoli. Lascia la Lega ed entra nel gruppo misto:: "Decisione sofferta"

Debutta oggi alle 15.30 al palasport Villa Romiti, in via Sapinia, la seconda giunta Zattini: è convocato infatti il primo consiglio comunale, con il compito di rendere ufficiale l’elezione del sindaco, che farà il suo giuramento, e dei consiglieri e con la presentazione dei nove assessori.

Intanto però l’ipotizzata frattura nella Lega si è consumata. Il consigliere (sia regionale che comunale) Massimiliano Pompignoli, figura di spicco del Carroccio forlivese, con una nota emessa alle 19 di ieri ha annunciato il suo addio al partito.

"La mia – scrive Pompignoli – è una decisione difficile, sofferta ma inevitabile. Lascio la Lega dopo oltre 15 anni di militanza, impegno e dedizione. Per tutto questo tempo, la Lega è stata la mia casa, la mia palestra di vita politica, il mio unico punto di riferimento nei sali e scendi di un partito di opposizione e di governo. In Lega ho stretto importanti amicizie e sono maturato politicamente. Con la Lega ho condiviso 15 anni in consiglio comunale e 10 in quello regionale. In tutto questo tempo, ho cercato di fare del mio meglio per Forlì e la Romagna".

Poi la spiegazione del suo addio: "Oggi, con grande dispiacere – dice –, devo fare i conti con la crescente difficoltà di non riuscire più a condividere la linea e gli obiettivi di un partito che, purtroppo, non è più casa mia. C’è una cosa – aggiunge – che ci tengo a sottolineare e che non è mai stata messa in discussione: la scelta di uscire dalla Lega non ha nulla a che vedere con il sindaco di Forlì, Gian Luca Zattini, e la coalizione di maggioranza. Zattini è il mio sindaco e a lui rinnovo piena fiducia. A lui continuerò a rendere conto e in me troverà sempre un fedele alleato".

A breve giro di posta la risposta della Lega, che peraltro pareva perdere anche Albert Bentivogli, pronto a entrare anche lui nel gruppo misto. "Dei due consiglieri comunali eletti appena una ventina di giorni fa con i voti della Lega, Massimiliano Pompignoli e Albert Bentivogli, il secondo – si legge nel comunicato –, dopo aver formalizzato anche attraverso i media l’uscita dal gruppo per entrare nel misto, ci ha ripensato dopo una ponderata riflessione. Capita anche nelle migliori famiglie di rivedere decisioni assunte troppo frettolosamente".

A questo punto, l’affondo di Jacopo Morrone, segretario della Lega Romagna, e di Enrico Sirotti Gaudenzi, segretario provinciale, verso Pompignoli, "di cui – dichiarano nella nota – non si può tacere la mancanza di stile visto che non ha avuto il coraggio di trasmettere prioritariamente la sua decisione agli organi dirigenti del partito. È bene ricordare – continuano Morrone e Sirotti Gaudenzi – che Pompignoli ha fatto campagna elettorale sotto le bandiere della Lega, chiedendo voti e preferenza ai nostri elettori per poi tradirne la fiducia nel giro di una manciata di giorni. Se Pompignoli era scontento delle politiche leghiste a livello nazionale, come ha dichiarato, sarebbe potuto uscire ben prima dal Gruppo Lega in consiglio regionale e dal gruppo comunale. Perché non l’ha fatto? Forse temeva di non essere eletto in consiglio comunale perché cambiare casacca in fase pre-elettorale avrebbe dato quell’idea di ‘transfughismo’ o ‘turismo politico’ che piace poco all’elettore medio e al leghista ancora meno. E se invece erano le politiche locali della Lega a non andargli a genio, perché non sollecitare l’apertura di un dibattito interno?".

Infine una frecciata in coalizione: "Sulle motivazioni vere non siamo i soli a pensare – concludono – che ci siano le solite ‘sirene’ che stanno mestando nel torbido, sia per pura avversione nei confronti della Lega, sia per lucrare sulle defezioni, promettendo opportunità e posti tutti da verificare. Un malcostume politico che rischia stoltamente di guardare solo il dito, la fuoriuscita di eletti da un partito, anziché la luna, il progetto di creare le condizioni per consolidare un’area alternativa alla sinistra in questa regione. Non vorremmo essere noi gli unici a guardare con intelligenza la luna".