GIANCARLO AULIZIO
Cronaca

La rinascita di un’azienda: "Ho fatto 70 voli in elicottero per ricostruire la sede"

Morena Palli è Ceo di un’industria di elettronica a Modigliana; il 16 maggio la frana distrusse il ponte, isolando casa e luogo di lavoro. Ora la ’Bellini Tiziana srl’ è ripartita all’ex Filandone.

La rinascita di un’azienda: "Ho fatto 70 voli in elicottero per ricostruire la sede"

A Modigliana, paese delle 700 frane e il più disastrato per gli eventi alluvionali dello scorso maggio, è forse lei, Morena Palli, il simbolo locale della resilienza e della rinascita. Quarant’anni, da quattro è Ceo dell’industria di elettronica ‘Bellini Tiziana, Srl’, con un fatturato attorno ai 3 milioni. L’azienda fu fondata nel 1990 dalla madre, di cui porta il nome, scomparsa a soli 54 anni, che aveva iniziato ad assemblare schede elettroniche per conto terzi molto tempo prima. Inizialmente era in un’unica sede, in via Tredoziese 11, al podere Pianello, poi è stata ampliata in paese anticipatamente, rispetto alla data prevista del 27 maggio, nei locali del riconvertito ex Filandone, in piazzale Berlinguer.

Morena Palli, cosa ha provato il 16 maggio?

"Ho avuto una gran paura di perdere in una sola notte il sacrificio di tanti anni di lavoro".

Cos’è successo quella notte?

"Ci fu l’abbattimento del ponte che collegava la mia casa, che ospitava anche l’azienda, alla strada che poi si immetteva nella provinciale. Eravamo bloccati da un muro di fango, ma io avevo fatto evacuare l’azienda alle 12,30 perché la piena del fiume sottostante stava allargandosi anche ai margini".

Da quel momento e per diversi giorni in tutto il paese e gran parte del territorio comunale mancarono luce e acqua, le strade erano tutte distrutte, non si poteva neppure comunicare.

"Sette giorni dopo, lunedì, intervenne l’elicottero che avevo affittato per il trasloco e il giovedì eravamo di nuovo operativi. All’inizio abbiamo trasportato mobili e macchinari anche a piedi, passando su un ponte provvisorio da noi realizzato, con le maestranze impegnate come facchini. Poi a mie spese, 50mila euro, ho fatto fare anche un guado".

Come le è venuta l’idea dell’elicottero?

"Il mio pensiero ricorrente in quei giorni era: ‘Devo farmi venire un’idea’ e visto che frequento la montagna perché ho la passione per lo snowboard, pensai alle Dolomiti, dove ogni cosa viene trasportata nei rifugi con gli elicotteri. Ne ho affittato uno per spostare il materiale nei nuovi locali di complessivi 1000 metri quadri e, per le consegne, facemmo 70 voli. Mio padre disse che ero matta".

L’azienda è formata da 56 dipendenti, età media 35 anni, la metà sono donne. Ma di preciso cosa fate?

"Lavoriamo nel campo delle telecomunicazioni ed elettronica, come amplificazione di segnale a banda larga, cablaggi e quadri elettrici; continuiamo a esportare i nostri prodotti negli Usa dal 2013 quando il nostro cliente americano vinse l’appalto per la copertura radiomobile di Time Square e negli stadi dove si gioca il Super Bowl".

Com’è stato diventare Ceo?

"Sono in azienda da quando avevo 18 anni, dopo il diploma da ragioniera, e già allora mi occupavo di contabilità, rapporti con i fornitori e le banche quindi il passaggio del testimone da mia madre, una operativa molto insofferente alle pratiche gestionali, ha solo aumentato le mie responsabilità".

Sua madre avrebbe voluto fare l’avvocato ma i genitori le consigliarono di prendere un diploma e lei rifiutò perché: "O l’avvocato o niente!". La terza media non le ha però impedito di realizzare un’industria che esporta il 90% del prodotto in USA, tramite il cliente Jma con sede a Castel San Pietro. Quanto è stata importante per lei?

"Mamma era lungimirante e ha lasciato tutto in ordine perché l’industria non avesse problemi dopo di lei. E’ venuta a mancare nel 2019, poi c’è stato il Covid, e il problema di numerosi lockdown in giro per il mondo che hanno bloccato le forniture verso l’Italia. Poi l’alluvione e l’aumento dei costi in generale e dell’energia elettrica per la guerra in Ucraina. Avevo il terrore di perdere tutto, compreso il mio fantastico gruppo di lavoro".

Invece?

"A fine estate ero stanchissima per l’intensa attività lavorativa e gli impegni quotidiani di chi come me ha un figlio, Brando di 6 anni e mezzo: ero in un loop e non scaricavo lo stress. Per superare queste situazioni il Dalai Lama dice ‘Almeno una volta all’anno vai in un posto in cui non sei mai stato’. Ed io sono andata in Portogallo, dove ho passato giorni bellissimi e mi sono ritemprata".

E il podere Pianello?

"Continua a vivere con l‘azienda agricola Pianello, intestata alla nonna, e ha prodotto dell’ottimo vino bianco ‘Mezdé’ già nel 2023".