Più risorse economiche per il rinnovo del contratto, fermare l’autonomia differenziata dei contratti e riportare al centro la contrattazione collettiva, stabilizzare i lavoratori precari e fermare i tagli.
Queste sono le richieste che Flc Cgil porterà avanti nel corso dello sciopero fissato per l’intera giornata di oggi che trova il suo culmine nel presidio di lavoratori e lavoratrici del mondo della scuola che prenderà vita dalle 9.30 di fronte alla Prefettura, in piazza Ordelaffi.
Alla protesta si unisce l’Unione degli Universitari che lancia un appello congiunto rivolto al rettore Giovanni Molari, schierandosi apertamente "contro i tagli governativi al settore dell’istruzione universitaria".
L’Udu prosegue esaminando le sue motivazioni: "Le recenti decisioni del Governo, con tagli consistenti del Ffo e un ridimensionamento dei fondi per il diritto allo studio universitario, rappresentanouna grave minaccia per l’intero sistema accademico. La maggior parte delle università si trova a fronteggiare una situazione di precarietà senza precedenti e l’impatto economico colpirà non solo gli studenti, ma anche ricercatori, dottorandi, personale docente e tecnico, con un rallentamento sostanziale nelle nuove assunzioni a causa dell’ammanco di 800 milioni di euro nel bilancio per i piani triennali".
L’appello, in conclusione, è quello di "esortare il Magnifico rettore Giovanni Molari ad aderire pubblicamente e sostenere le ragioni dello sciopero proclamato dalla Flc-Cgil e della manifestazione studentesca del 15 novembre. Il futuro dell’istruzione richiede il sostegno unanime di tutte le figure coinvolte".
Pur non aderendo ufficialmente allo sciopero, anche la Cisl manifesta la sua preoccupazione: "Negli ultimi anni, i tagli ai finanziamenti del settore scolastico sono diventati una questione sempre più preoccupante. Il taglio dei 5.660 posti dell’organico dei docenti e dei 2.147 posti del personale Ata, a decorrere dall’anno scolastico 2025/26 e previsto in manovra, rappresenta l’ennesimo colpo letale inferto alla scuola". "Non possiamo accettare che la scuola e il suo personale siano vittime di continui tagli e riduzioni di organico – motiva Maura Consoli, segretaria generale Cisl Scuola Romagna –. Questi interventi rischiano di compromettere irreparabilmente la qualità dell’istruzione e il futuro dei nostri giovani. È essenziale che la scuola torni al centro dell’agenda politica con investimenti adeguati e una visione di lungo periodo".
Sofia Nardi