È stata un successo oltre le attese la 10ª edizione di Oltreterra, la tre giorni che si è svolta al Centro operativo di Romagna Acque a Capaccio di Santa Sofia sui temi della valorizzazione delle aree interne, sulla base di alcuni principi guida emersi da tutti gli interventi: integrazione, coesistenza, accoglienza nell’ottica di superare l’abbandono, per curare a monte il dissesto territoriale e sociale che questo determina, con effetti che dalle terre alte irrimediabilmente si riflettono su valle e città.
Gli ospiti di Oltreterra si sono seduti in questi tre giorni su una panchina rossa, realizzata dalla società benefit Palm di Viadana, simbolo di "rispetto" che è il filo conduttore del pensiero di Oltreterra e che passa dal rispetto della natura, delle persone, dei luoghi e dei territori.
"La montagna vuole uscire da una narrazione di marginalità e lo dimostrano la presenza e l’attivismo di tanti giovani, molti dei quali hanno maturato, o stanno maturando, competenze – commenta Gabriele Locatelli, uno degli ideatori dell’appuntamento – che ne fanno i nuovi professionisti della montagna, i quali hanno compiuto una scelta controcorrente vivendo e lavorando in montagna".
I rappresentanti delle istituzioni, di aziende, consorzi, liberi professionisti e associazioni hanno concordato su alcuni temi chiave: come promuovere una nuova figura professionale, quella di forest manager, che sia ponte di coordinamento tra bosco, imprese, istituzioni e sperimentare sul territorio una nuova didattica che valorizzi il ruolo educante della montagna. "La montagna è fondamentale per vincere la sfida climatica. In questi territori che vivono l’abbandono – aggiunge Antonio Nicoletti di Legambiente nazionale – oggi c’è la possibilità di riprendere un cammino intraprendendo la strada giusta, quella di tenere insieme i temi dell’integrazione fra i territori e fra i popoli".
Dai gruppi di lavoro sono emersi anche i temi di un turismo sostenibile, del conflitto tra fauna selvatica e allevamento insieme alla valorizzazione delle comunità castanicole italiane.
"Bisogna puntare inoltre sulla crescita dei servizi per l’infanzia e dei giovani – aggiunge Nicoletti – investendo, senza riserve, in asili nido di comunità, biblioteche e scuole di musica".
A sua volta il vicepresidente di Slow Food Italia, Federico Varzi, ha detto: "Oltreterra si opererà per diventare una Summercamp nella quale formare giovani e professionisti in grado di dare una prospettiva materiale alle idee maturate nelle giornate di lavoro". Gran finale con l’attribuzione a Rosaria Olevano della ‘Testa di legno 2024’ (realizzata dall’artigiano Giuseppe Giovannuzzi di Spinello di S. Sofia) "per il grande lavoro di organizzazione della rete dei castanicoltori di Slow Food. Il lavoro organizzato da Rosaria, ha permesso la crescita della conoscenza dei bisogni dei produttori e ha stimolato la ricerca scientifica su un tema di grande interesse sociale ed economico per il Paese".
Oscar Bandini