di Alessandro Rondoni
A Lisbona per la Giornata mondiale della gioventù e pure sulle tracce di Sant’Antonio, nel ricordo del legame del santo con la nostra città e, in particolare, della sua prima predica avvenuta nel 1222 proprio a Forlì, durante il periodo trascorso a Montepaolo, nei pressi di Dovadola.
Molti dei 350 giovani forlivesi che in questi giorni si trovano in Portogallo per la Gmg, prima di partecipare alla Via Crucis con il Papa, venerdì si sono ritrovati con il vescovo di Forlì-Bertinoro Livio Corazza nella chiesa di Sant’Antonio a Lisbona, sorta nel luogo in cui, secondo la tradizione, nacque nel 1195. Il vescovo aveva con sé l’icona che raffigura il santo, che entro la fine della Gmg sarà donata al Patriarca della diocesi portoghese. "Andremo a Lisbona – aveva infatti scritto mons. Corazza nel messaggio ai giovani prima di partire – anche con l’icona di Sant’Antonio a Montepaolo. Prima di predicare agli altri, Antonio si era recato in quel luogo per un lungo ritiro spirituale e per vivere un’esperienza di fraternità vera e concreta. Non possiamo dire agli altri quello che non viviamo prima noi stessi. E quando fu richiesto, Antonio non si tirò indietro davanti a una chiamata al servizio nella Chiesa".
L’icona raffigura Sant’Antonio inginocchiato, in preghiera, con la mano destra benedicente e sullo sfondo l’attuale chiesa di Montepaolo. L’opera è accompagnata da una pergamena con la scritta in italiano e portoghese : "Icona realizzata a mano dalle Sorelle Clarisse dell’eremo di Montepaolo, dono del vescovo Livio Corazza della Chiesa di Forlì-Bertinoro al Patriarcato di Lisbona, in occasione della Gmg 2023, a ricordo della presenza di Sant’Antonio a Montepaolo e a Forlì nel 1222". Nell’eremo sopra Dovadola, attualmente isolato a causa delle recenti frane che rendono la strada non percorribile, Antonio visse alcuni mesi tra il 1221 e il 1222 quando tenne nella Cattedrale di Forlì la sua prima predica pubblica e lo scorso anno, in occasione dell’ottocentesimo anniversario, la diocesi aveva organizzato una serie di iniziative e incontri pubblici. "L’icona – sottolinea ancora il vescovo – è un segno di comunione con Lisbona e Forlì, luogo della sua manifestazione come pastore e missionario del Vangelo per la salvezza delle anime e dei corpi".
La Gmg, iniziata il 1° agosto, si conclude oggi e i giovani forlivesi che vi partecipano sono accompagnati dal vescovo Corazza, dal responsabile della pastorale giovanile, don Andrea Carubia, da altri nove sacerdoti e da due religiose delle Dives in Misericordia di San Pietro in Trento. I ragazzi forlivesi, ospitati nella parrocchia di Sant’Eugenio, hanno vissuto momenti intensi di preghiere, catechesi, incontri, musica. Giovedì hanno partecipato alla festa di accoglienza a Papa Francesco, che venerdì ha presieduto la Via Crucis: ieri sera la veglia, oggi la messa conclusiva. "Qui a Lisbona sta andando tutto molto bene – fa sapere il Vescovo –. Il clima è caldo ma ventilato, i ragazzi sono ‘carichi’, seguono le proposte e partecipano con entusiasmo ai vari momenti".