MATTEO BONDI
Cronaca

La giunta che verrà. Morrone: "Non si cambi la squadra che ha vinto"

Il segretario romagnolo della Lega chiede la conferma degli assessori "Non si faccia una questione di numeri, si tenga conto di chi ha fatto bene".

La giunta che verrà. Morrone: "Non si cambi la squadra che ha vinto"

La giunta che verrà. Morrone: "Non si cambi la squadra che ha vinto"

"Squadra che vince non si cambia": è da questo assunto che parte il ragionamento del segretario della Lega in Romagna, il deputato e già sottosegretario Jacopo Morrone, per spiegare il suo pensiero riguardo alla formazione della prossima giunta in Comune a Forlì dopo la rielezione del sindaco Gian Luca Zattini. Morrone ci tiene peraltro a precisare che si tratta del suo pensiero.

"Abbiamo vinto grazie al nostromagnifico sindaco – specifica –, ma anche alla squadra che in questi cinque anni lo ha sostenuto. Credo quindi che vada tenuta l’ossatura della giunta che ha portato a questo straordinario risultato, ma che ha anche fatto così bene nel governo della città".

Uno schema che vedeva per la Lega due assessori, di cui uno, Daniele Mezzacapo, nel ruolo di vicesindaco; l’altra, Andrea Cintorino; poi un altro assessore indicato, anche se senza la tessera del partito, ovvero Valerio Melandri; il presidente del consiglio comunale nella persona di Alessandra Ascari Raccagni, del Partito Repubblicano, ma eletta nella lista della Lega nel 2019.

I numeri di allora per la Lega erano comunque differenti: si era imposta infatti con oltre il 24% delle preferenze e in varie situazioni il sindaco ha ricordato come lo stesso Morrone potesse chiedere molto di più a livello di assessori, come conferma l’onorevole stesso. "Con i numeri che avevamo avremmo potuto chiedere quattro o cinque assessori, ma abbiamo lavorato di squadra, perché la nostra intenzione è di governare a lungo. Chiedo che si possa avere lo stesso atteggiamento nella formazione della prossima giunta, valorizzando le figure che bene hanno fatto in questi cinque anni. Degli assessori uscenti non boccerei proprio nessuno".

Adesso i numeri sono diversi: Fratelli d’Italia è il primo partito della coalizione con il 19,2% dei voti, seguito dalla civica Forlì Cambia con il 14,5%. Entrambe le formazioni nella passata giunta indicavano ‘solo’ un assessore: Marco Catalano per FdI e Paola Casara per la civica. "Non ne faccio una questione di numeri – continua Morrone –, per me un assessore come Vittorio Cicognani è indispensabile".

Nel 2019 il regista dell’operazione Zattini fu proprio Morrone: "Chiamai personalmente persone come Rosaria Tassinari, che aveva fatto tanto bene a Rocca San Casciano ricorda – e Paola Casara che non voleva più impegnarsi in politica, per metterci tutti attorno all’idea di poter governare la città di Forlì. Adesso non compete a me la regia della formazione della prossima giunta, non devo fare io le telefonate. Non è solo una questione di numeri e di preferenze prese, bisogna continuare con una squadra collaudata".

Preferenze che la Lega ha saputo, comunque, portarsi a casa, unico partito di centrodestra con il suo 8,7% che ha aumentato in consensi rispetto ai numeri registrati alle elezioni europee che si sono tenute in contemporanea. Una percentuale di voti che le consente di portare tre consiglieri in consiglio, "Sarebbero stati quattro – commenta il segretario della Lega –, ma il quarto posto è stato assegnato al sindaco. Di solito è in capo al partito che prende più voti, ma a volte per alchimie matematiche capita di no e questa volta è capitato a noi". Un altro ‘credito’ da riscuotere nella formazione della prossima giunta.