Mostre, università, terzo settore, sanità… Per il suo bilancio di fine anno (con uno sguardo verso il 2025) la Fondazione Carisp tocca molti temi diversi. È comprensibile, se si pensa a una realtà che lo scorso anno, tra fondi propri e credito d’imposta, ha investito in città 14,3 milioni di euro e quasi altrettanti ne investirà nei 12 mesi a venire. "Siamo alla fine di un anno molto positivo – il commento del presidente Maurizio Gardini – che tra l’altro segna anche il completamento del mandato: a fine maggio, infatti, saranno rinnovati gli organi". Le cariche, però, di fatto potrebbero anche non cambiare, dato che Gardini è al suo primo mandato e gli spetta la possibilità di coprirne un secondo.
Negli equilibri generali senz’altro la grande mostra, fiore all’occhiello della Fondazione, riveste un ruolo di spicco tale da farle meritare il primo posto della scaletta: "Abbiamo da poco ricevuto un ulteriore riconoscimento, quello della rivista ‘Finestre sull’arte’ che ha decretato che la mostra sui Preraffaelliti è stata la seconda più bella in Italia nel 2024. Questo risultato sancisce il grande risultato ottenuto a seguito di un importante sforzo economico e organizzativo, frutto anche di collaborazioni fruttuose, come quella con lo studio Lucchi e Biserni, che hanno dato vita a una filiera che arricchisce la città tutta di elementi sovrastrutturali".
La prossima esposizione sarà inaugurata in febbraio e avrà titolo ‘Il ritratto dell’artista’: "Speriamo possa essere interessante almeno quanto quella sui Preraffaelliti, e possiamo già anticipare di avere in cantiere anche la mostra del 2026". Sulle grandi mostre si continuano a dirottare risorse importanti. "Lo possiamo fare – precisa Gardini – perché la Fondazione è in buona salute. Siamo, infatti, sempre attenti a mantenere e incrementare il nostro patrimonio che consideriamo un bene intergenerazionale del quale siamo i custodi. Nel 2024 il patrimonio è stato aumentato e preservato anche dall’inflazione".
Capitolo alluvione: "Abbiamo fatto diversi investimenti per il ripristino di alcune situazioni specifiche, anche grazie a risorse straordinarie che abbiamo ottenuto, grazie alla collaborazione con Intesa San Paolo. Ad esempio abbiamo prestato il nostro aiuto alla sede di Ingegneria di via Fontanelle, che era stata invasa dall’acqua". Uno sguardo è rivolto anche alle colline, dove a pesare sono state le frane: "Ci sono aree interne che faticano a mettere a terra progetti di ripresa perché vivono una forte criticità organizzativa e noi siamo in campo per dare una mano in questo senso".
Per quanto riguarda l’università, "manteniamo il nostro impegno su Medicina – conferma Gardini –. Il corso sta funzionando bene, sappiamo che oggi c’è chi addirittura sceglie Forlì prima di Bologna. Il sistema, però, va sempre alimentato, non si può pensare che viva di rendita". A questo proposito resta il problema della carenza di aule. "È molto importante pensare alla futura realizzazione di un polo per la formazione scolastica sanitaria per medici, infermieri e oss. A questo proposito riteniamo sia una sciocchezza pensare che questa struttura venga realizzata lontana dal Morgagni -Pierantoni, così come sarebbe sciocco allontanare Ingegneria dall’aeroporto". Per quanto riguarda, invece, gli studentati per i fuorisede, "in primavera ci sarà la prima picconata sull’ex Giorgina Saffi, nella speranza di inaugurare uno studentato da 120 posti letto entro fine 2026".
A parlare del polo tecnologico aeronautico è il vicepresidente Gianfranco Brunelli: "Andremo molto presto alla costruzione di una cabina di regia. Possiamo dire che siamo a una svolta: presto costruiremo insieme un sistema di istruzione, ricerca e applicazione industriale". "Il tema è caldo – subentra Gardini –, basti pensare a quanto oggi sia vivo il dibattito sui satelliti di Elon Musk e sull’opportunità o meno di affidarsi a un privato. Il nostro progetto va in qualche modo nella stessa direzione e disponiamo di strutture di assoluta eccellenza".
Cruciale è anche la questione sanitaria. "Stiamo per affrontare un investimento straordinario – anticipa Gardini – che riguarda uno dei reparti più fragili dell’ospedale, ovvero il pronto soccorso. Parliamo di una nuova tecnologia che avrà ricadute molto importanti". Tra gli investimenti, uno concerne anche la ristrutturazione di un immobile dove l’Ausl si occuperà esclusivamente di disturbi psicologici dell’età dell’adolescenza.
Resta l’impegno storico verso il terzo settore, con diversi bandi a favore dell’inserimento lavorativo dei più fragili e iniziative a sostegno degli anziani.
È dei giorni scorsi la notizia che la Camera di Commercio è intenzionata a uscire dalla compagine societaria della Fiera di Forlì, di cui anche la Fondazione è socia. Una decisione che imporrebbe una rivoluzione interna: "Noi non siamo i primi azionisti – precisa Gardini – e quando 15 anni fa entrammo nella società non fu come investimento strategico, ma per dare un segno di supporto. Guidare la Fiera non è il nostro ruolo, né la nostra volontà: è un impegno che riguarda le istituzioni e il sistema di imprese rappresentato dalla Camera di Commercio". Secondo Gardini "quella che ha preso quest’ultima è un’iniziativa unilaterale che non ci sembra la più corretta per il futuro della Fiera, la quale avrebbe, invece, bisogno di un forte rinnovamento. Possiamo dire che non ci sottrarremo, ma la prima mossa non spetta a noi. Se questa mossa non verrà fatta, prenderemo atto e assisteremo al fallimento della Fiera e del sistema di volontà che vi era sotteso".