SOFIA NARDI
Cronaca

La festa del vincitore: "Realizzato un sogno. In mattinata temevo di non farcela"

Entusiasmo davanti alla sede di Forlì Cambia quando il successo è chiaro. Poi il primo cittadino improvvisa un mini discorso sulle scale del municipio. .

La festa del vincitore: "Realizzato un sogno. In mattinata temevo di non farcela"

La festa del vincitore: "Realizzato un sogno. In mattinata temevo di non farcela"

Un applauso per ogni nuova sezione scrutinata, ma anche cautela e qualche timore fino a quando la vittoria non è stata davvero certa. Si sono ritrovati in centro, dentro (e di fronte) la sede elettorale della lista civica Forlì Cambia, i sostenitori più convinti di Gian Luca Zattini, in attesa di un verdetto reso dubbio dal risultato delle europee. In una piazza Saffi piena d’auto, proprio come nelle foto d’epoca, rimpiante da alcuni e rigettate da altri, si sono fermati anche dei curiosi ("Ma chi si aspetta? Il sindaco di Forlì") e persone decisamente tiepide ("Io l’ho votato, ma malvolentieri").

La maggior parte, però, mostra entusiasmo: c’è chi controlla convulsamente il cellulare, aggiornando e riaggiornando la pagina degli scrutini, e chi cerca conforto nei candidati chiedendo se la vittoria sia davvero ormai certa o se ci siano ancora dei dubbi. Quando poi risulta evidente che Zattini sarà il sindaco di Forlì per il secondo mandato di fila, c’è chi esplode in un pianto liberatorio e si stringe in un abbraccio con i vicini, in alcuni casi probabilmente sconosciuti, o quasi, ma accomunati dal sodalizio politico.

L’applauso è tonante. Il sindaco però ancora non c’è. Se un po’ tutti i suoi consiglieri e assessori, passati e futuri, infatti, si sono ritrovati in piazza, lui ha preferito aspettare altrove. L’arrivo, pochi minuti dopo la fine dello spoglio, è accompagnato da un coro: "Gian Luca, Gian Luca, Gian Luca". Qualcuno, a sorpresa, lo solleva. È così, sospeso in aria, che raggiunge la sede della sua lista civica. Entra dentro, si fa fotografare, rilascia qualche dichiarazione alla stampa: "Ora ho voglia solo di dormire", precisa. In pochi riescono a entrare con lui e dall’esterno lo acclamano: "Fuori, fuori, fuori". Zattini, allora, esce, ma non si ferma in piazza: la direzione è il municipio. Percorre le scalinate, che salirà ancora molte volte per il prossimo lustro, seguito da un’autentica folla. Si ferma in cima: qui qualcuno gli mette a disposizione una sedia, posizionata sotto il busto di Mazzini. L’invito è quello di utilizzarla a mo’ di piccolo palco improvvisato per il suo primo vero intervento da rieletto.

Il sindaco è attento alle buone maniere, anche nella festa preferisce non sporcare: dalla tasca estrae un fazzoletto di stoffa e lo stende sulla seduta. Solo a questo punto sale in piedi: "Non aspettatevi chissà quale discorso – il suo preambolo –, dopo questa giornata intensa, animata da diversi sentimenti". Zattini ammette di aver temuto: "Questa mattina ho pensato che non ce l’avremmo fatta, invece grazie a questa bella squadra e a tutti voi siamo riusciti a realizzare un sogno: quello di avere altri anni insieme".

Promette che saranno anni "intensi, con tanti lavori da fare per la città, certi che faremo sempre meglio". Per la prima volta dall’inizio della campagna elettorale, poi, fa espressamente il nome dell’avversario e lo definisce "amico Rinaldini", facendo sapere ai suoi elettori che "mi ha chiamato per farmi i complimenti".

Zattini parla senza microfono, alza quindi quanto può la voce per farsi sentire. Intanto vicino a lui si allinea la sua squadra e, insieme ai presenti, l’appena riconfermato sindaco intona Romagna Mia. I militanti del gruppo sventolano i loro simboli, ovvero le bandiere di Fratelli d’Italia, della Lega e di Forza Italia. È festa per la coalizione di centrodestra e durerà fino alla nottata