Pene fino a vent’anni di reclusione, per un totale di quasi 200 anni di carcere, per 17 imputati. Si avvia verso la conclusione – con le richieste del pm della Dda bolognese Roberto Ceroni avanzate alla gup Nadia Buttelli – il processo, con rito abbreviato, che nell’estate dello scorso anno portò all’arresto di 13 persone per un traffico internazionale di droga.
Coinvolti imputati in prevalenza albanesi e italiani, in gran parte residenti nel Forlivese: furono sequestrati circa 114 chili di cocaina, 37 chili di hashish e più di un milione di euro in contanti. L’inchiesta da cui è scaturito il processo si era sviluppata anche su un altro filone; le indagini avevano coinvolto anche l’ex parlamentare forlivese della Lega, Gianluca Pini, che nel 2023 era stato arrestato ed era rimasto in carcere per alcuni giorni, per poi patteggiare, a marzo, una pena complessiva di un anno, 11 mesi e 14 giorni, con sospensione condizionale, per episodi di corruzione che gli venivano contestati dalle Procure di Forlì e Bologna. Pini non è comunque mai stato coinvolto nel traffico internazionale di droga finito sotto la lente della magistratura bolognese.
Tra gli arrestati per il traffico di droga, nel giugno 2023, ci fu anche un autotrasportatore forlivese, Gianluca Fiore, amico dell’ex parlamentare Pini; per Fiore la richiesta ieri dal pm è stata di 14 anni. L’uomo risultava essere il titolare di una società di autotrasporti e logistica in rapporti con persone di origine albanese, alcune con precedenti anche gravi in materia di droga.
Il procedimento ha preso avvio da un arresto eseguito dalla Squadra mobile di Forlì nel dicembre del 2019, nell’ambito di un’indagine della Procura forlivese su un’attività di spaccio portata avanti da un gruppo di persone anche straniere.
Gli investigatori ritenevano che uno dei fornitori del gruppo fosse proprio il forlivese Gianluca Fiore, in rapporti con persone di origine albanese, alcune con precedenti anche gravi in materia di droga. Uno dei suoi soci, ad esempio, nel 2004 aveva trasportato oltre 30 chili di eroina e aveva fatto parte di un’associazione criminale nei cui confronti erano stati recuperati oltre 300 chili di eroina.
Quest’ultimo si trovava in compagnia dell’uomo fermato dalla Squadra mobile, e in quell’occasione entrambi erano stati trovati in possesso di cocaina. Le attività tecniche nei confronti di Fiore – oltre ad aprire un ulteriore fronte di indagine per i reati di corruzione, turbativa d’asta e truffa ai danni dello Stato – hanno anche fatto fare agli investigatori dei fondamentali passi avanti nell’inchiesta sul narcotraffico.
Nell’agosto del 2020 sono infatti stati arrestati due fratelli italiani che stavano portando in Italia, dal Belgio, 28 chili di cocaina a bordo di un tir seguito da un’auto su cui viaggiavano Fiore e un albanese, a loro volta fermati e perquisiti.
Chiara Caravelli