Kevin Bravi: "Dobbiamo sostenere chi investe nel turismo e chi diffonde lo sport"

Il nuovo assessore, già presidente regionale dei giovani imprenditori, forte di questa sua esperienza punta al colloquio con le realtà cittadine "Sono abituato all’ascolto e al dialogo". Sue anche le politiche del lavoro.

Kevin Bravi: "Dobbiamo sostenere chi investe nel turismo e chi diffonde lo sport"

Kevin Bravi: "Dobbiamo sostenere chi investe nel turismo e chi diffonde lo sport"

di Sofia Nardi

Kevin Bravi ha avuto le deleghe a sport, turismo e marketing territoriale, politiche del lavoro e dell’occupazione e politiche internazionali.

Quali sono, secondo lei, le priorità per il mondo dello sport cittadino?

"Lo sport forlivese ha bisogno di essere supportato in ogni sua disciplina, soprattutto nel comparto giovanile. Accanto al sostegno istituzionale, che dobbiamo assicurare alle squadre principali, è doveroso dare la massima attenzione anche a realtà sportive meno in vista, perché lo sport è salute, benessere e integrazione, e dialogarci".

Lei ha esperienze dirette con il mondo dello sport?

"Sono arbitro da oltre vent’anni, ora in serie D: un’esperienza che mi ha fatto molto crescere sul profilo umano e professionale".

Lei ha anche molte esperienze professionali: è titolare di tre società nei settori immobiliare e dell’abbigliamento e ha ricoperto ruoli in Confindustria come presidente provinciale e poi regionale dei giovani imprenditori. Cosa porterà di queste competenze nel suo percorso politico?

"I ruoli di rappresentanza che ho ricoperto mi hanno portato a entrare in contatto con moltissime realtà diverse, esercitando l’arte dell’ascolto e del dialogo: un’esperienza che calza benissimo con il ruolo di amministratore che oggi rivesto".

Il suo predecessore aveva annunciato l’acquisto di un costoso maxischermo per lo stadio Morgagni. Lei pensa che sia una spesa giustificata o accantonerà il progetto?

"Sono arrivato da una settimana, è presto per dirlo. Stiamo studiando tutti i dossier con molta attenzione e rispetto per le idee di tutti. Una volta acquisiti i dati decideremo secondo quello che riterremo meglio, assegnando a ogni cosa un ordine di priorità, di concerto con gli uffici. Vedremo insieme in quale posizione si collocherà il maxischermo".

Come si pone rispetto alle manifestazioni sportive che coinvolgono anche il centro cittadino determinando la chiusura di vie trafficate? Sono più i pro o i contro?

"Non esistono dogmi: dipende dalla caratura e dal richiamo che comporta ogni singola manifestazione. Se parliamo di grandi eventi capaci di attirare attenzione e pubblico, allora si deve fare di tutto per favorirli".

Anche qualora gli esercenti fossero contrari?

"Il coinvolgimento degli operatori economici e dei residenti è sempre fondamentale e bisogna trovare un equilibrio. Sono convinto che la chiave sia la comunicazione: bisogna evitare che le persone interessate vengano a sapere delle chiusure in ritardo e in maniera parziale, nella consapevolezza che alcuni grandi eventi vanno considerati indispensabili e contribuiscono a creare indotto, al netto di qualche ora di chiusura delle strade".

Il turismo a Forlì, pur rilanciato dalle grandi mostre, spesso si esaurisce in presenze di una giornata. Come si potrebbe pensare di prolungare la permanenza in città?

"Forlì ha una vitalità importante in ambito turistico, perciò vogliamo sostenere gli investimenti di chi vuole scommettere sulla città, migliorando e ampliando l’offerta ricettiva. E poi punto a rafforzare l’alleanza con i territori limitrofi, dalla Riviera all’entroterra. Per farlo siamo pronti a interloquire con tutti i soggetti che possono contribuire a consolidare il rilancio della città: Fondazione Carisp, enti locali, imprenditori e aeroporto. Per crescere si deve fare squadra".

Lei ha anche la delega al marketing territoriale. Quali sono le sue idee?

"Quando si parla di marketing si parla di molte cose: senz’altro è importante una comunicazione efficace e all’avanguardia, il posizionamento di qr-code e cartellonistica e molto altro. Ricordiamo, però, che marketing territoriale significa anche cucire rapporti con le imprese che vogliono investire da noi: se si trova un punto di incontro solido, si va verso uno sviluppo reale e di sostanza".

Quali sono le maggiori criticità del mondo del lavoro forlivese su cui adoperarsi?

"Vogliamo lavorare con grande intensità per avvicinare il mondo del lavoro a quello della scuola e per farlo è cruciale il ruolo delle imprese. Vogliamo contribuire a rafforzare il legame tra mondo educativo ed economico per generare opportunità per i nostri ragazzi e contemporaneamente rispondere al deficit di profili specializzati e idonei alle tante esigenze del nostro sistema produttivo".

Rimanendo in ambito ‘lavoro’, che idee ha per il commercio che, specialmente in centro, vive un lungo periodo di criticità?

"Il lavoro tra diversi assessorati sarà sinergico. Proprio a proposito del commercio in centro, ad esempio, mi sto confrontando con altri assessori: ho qualche idea intanto che riguarda corso Mazzini che mi piacerebbe portare avanti".