Approccio pragmatico sui contenuti e mani libere sul versante delle alleanze in vista delle prossime elezioni amministrative, per le quali hanno avviato momenti di confronto in diverse città. Come a Forlì, dove, diffidenti verso il campo largo della sinistra, considerato "troppo largo", stanno avviando un dialogo con la lista civica di Zattini. Con un progetto forte e identitario sul quale puntare, quello della provincia unica della Romagna. E una bussola: creare, sul territorio, uno spazio per una forza riformista di centro. E, in vista delle lezioni europee, puntare sull’idea degli stati uniti d’Europa.
Questa è in estrema sintesi la posizione illustrata dai quattro neo-eletti ai vertici di Italia Viva in un territorio, quello di Forlì-Cesena, dove il partito conta attualmente 188 iscritti. Sono Tommaso Pirini, cesenate, 37 anni, presidente provinciale di Forlì-Cesena; Leonardo Gallozzi, di Forlì, 21 anni, eletto per la seconda volta presidente del comprensorio forlivese; Andrea Guiduzzi, di Savignano, 23 anni, presidente di Cesena e comprensorio; Alberto Ricci, cesenate, 28 anni, presidente comunale di Cesenatico.
"Una proposta riformista, pragmatica ed europeista è fondamentale in un periodo nel quale le tradizionali forze politiche guardano sempre più agli estremismi", sottolineano i quattro giovani presidenti. "Siamo un partito di opinione – spiega Tommaso Pirini –. Abbiamo un gruppo di giovani con idee valide, vorremmo applicarle nei territori, anche a livello romagnolo, con Ravenna e Rimini". "Saremo sul territorio e nelle piazze per ascoltare e per dare risposte – aggiunge Gallozzi –. Presenteremo un programma a partire da tre punti fondamentali: l’alluvione, che ha martoriato un territorio che non ha avuto ancora risposte adeguate. E va ricordato che Giorgia Meloni aveva promesso che la sua non sarebbe stata una passerella e, invece, lo è stata. C’è il tema dell’università e della cultura: abbiamo il Campus a Forlì, ma non è valorizzato abbastanza: anche se gli universitari spesso sono fuori sede e non votano, sono una parte della società. Abbiamo il museo San Domenico, ma i turisti che vi accedono non sono accolti adeguatamente. Altro tema è la sanità: anche se la Romagna è considerata un’eccellenza, possiamo dire che c’è ancora molto da fare".
Per Andrea Guiduzzi "è prioritario lavorare in sinergia con le città della Romagna sul progetto della provincia unica. La ricostruzione? Va fatta secondo criteri nuovi e, dunque, è fondamentale la ricerca". Secondo Alberto Ricci "Italia Viva ha l’obiettivo di liberare nuove energie. A Cesenatico ci sono territori abbandonati, come l’ex Nuit, dove si potrebbe fare un grande albergo. Bisogna valorizzare la zona di Ponente".
Quanto alle prossime elezioni amministrative, i neoeletti parlano all’unisono: "Dialoghiamo con tutti in modo pragmatico e non ideologico, parlando di programmi e non di persone. Del resto, non ci dobbiamo alleare per forza". A margine dell’incontro, Pirini ha confermato: "Stiamo parlando con il centrosinistra, ma nel campo largo c’è tutto e il contrario di tutto. Potremmo appoggiare la lista civica ‘Forlì Cambia’, che sostiene il sindaco Gian Luca Zattini". Altre possibili alleanze: il partito di Matteo Renzi attende di capire cosa accadrà a Forlimpopoli con la sindaca uscente Milena Garavini (Pd), così come a Tredozio, dove vanno verificate le condizioni per sostenere Simona Vietina. A Bagno potrebbe esserci una corsa autonoma con Paolo Marcelli, ex presidente dell’ordine degli architetti, o l’ex assessore Ferruccio Boghi.