Sarà a causa della delicatezza degli argomenti trattati in consiglio comunale, spesso riguardanti le tragedie climatiche che hanno devastato il territorio di Modigliana e la conseguente gestione della ricostruzione, ma spesso i gruppi di minoranza sono in disaccordo con la maggioranza, soprattutto sulle procedure o sulle conclusioni dei dispositivi deliberativi. Ciò comporta a volte tempi lunghissimi di discussione e l’ultimo consiglio comunale della scorsa settimana è durato tre ore, con continui richiami all’ordine del sindaco Jader Dardi, e sue lunghe spiegazioni ai consiglieri nonostante alcune situazioni fossero state trattate nelle riunioni dei capigruppo. Un clima con sovrapposizione di voci, accuse di essere disinformati oppure di delegittimazione.
Così in una seduta con 15 punti all’ordine del giorno si è arrivati a discutere anche l’argomento più a lungo trattato (il dibattito è proseguito per circa un’ora), illustrato dal capogruppo di ‘Viviamo Modigliana’ Enrico Rubbia, ovvero: "L’area forestale di Montebello nella rete Natura 2000". A voler sintetizzare la lunga discussione: soprattutto con lo scopo di proteggere l’area dal noto progetto di insediamento di otto pale eoliche, si chiedevano alla giunta tre impegni specifici. Il primo è quello di presentare richiesta per inserire Montebello nel principale strumento della politica dell’Unione Europea per la conservazione della biodiversità; poi è stato chiesto di promuovere una conferenza sul contenuto del piano di gestione in una visione di utilizzo del legname e infine di individuare un percorso che porti alla messa a resa del Piano di Assestamento forestale, compatibile con la convenzione vigente di formazione di Protezione civile.
Secondo la maggioranza le attività previste dal suddetto Piano sono compatibili con una gestione redditizia della produzione del legame, il cui ricavato può essere destinato alla stessa gestione forestale perché "le risorse boschive della tenuta sarebbero in grado di produrre a regime l’utilizzazione di circa 1.800 mc (3.600 quintali l’anno) di legname di conifere all’anno e 2000 quintali di legna di cedui che consentirebbero il lavoro di 2-3 operai forestali o 4-6 stagionali senza intaccare il capitale legnoso, ma piuttosto migliorandolo".
Tutti d’accordo circa l’inserimento alla rete Natura 2000, ma le minoranze hanno preferito astenersi qunando l’argomento si è spostato sul cippato, ossia sul legno ridotto in scaglie, prodotto dalla triturazione di tronchi e ramaglie, da utilizzare come combustibile o materia prima per processi naturali e/o industriali.
Il gruppo di Alba Maria Continelli ‘In Comune per la comunità’, si è astenuto dal voto perché "vogliamo esaminare il progetto quando sarà presentato per valutarlo nell’insieme compreso l’impatto ambientale". Il gruppo di Adriano Cheli ‘ModigliAnaAttivazione’ non si è voluto esprimere "per evitare la cantierizzazione dell’area, preservandola dall’occupazione del territorio così da recare il minor disturbo possibile ad habitat e specie faunistiche presenti nell’area". Mentre Dardi e la sua maggioranza sono risultati favorevoli anche perché "a Montebello moltissimi alberi sono stati abbattuti da una tempesta ventosa e comunque ci sono già stati mezzi d’opera in azione per ricostruire edifici che hanno subito danni".